Questo articolo è stato pubblicato da questo sito


Per Danilo Gallinari è un sogno che si realizza. L’anno prossimo vestirà la maglia dei Boston Celtics, con cui andrà a caccia del titolo NBA. Il Gallo ha detto di essere sempre stato un loro tifoso, da quando, ancora bambino, papà Vittorio gli faceva guardare in televisione le partite di Larry Bird, icona di Boston negli anni ’80, quelli della grande rivalità con i Lakers di Magic Johnson. Ora quella maglia è sua, per aiutare Boston a prendersi la rivincita dopo aver perso di un soffio il titolo di quest’anno contro i Golden State Warriors. Non solo, perché nell’eterna rivalità con i Lakers le due squadre sono appaiate a quota 17 titoli NBA, e portarsi a 18 avrebbe un significato ancora più speciale.
Instagram content
This content can also be viewed on the site it originates from.
Figlio d’arte
Il padre è Vittorio Gallinari, una delle colonne dell’Olimpia di metà anni ’80 con Dan Peterson in panchina. Contribuì alla conquista di molti trofei in quel periodo, tra cui l’indimenticabile Triplete del 1987 quando i milanesi conquistarono scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Italia. In totale vinse quattro scudetti, per poi passare alla Virtus Bologna con cui conquistò due Coppe Italia e una Coppa delle Coppe.
Il numero 8
Per chi è nato l’8/8/88 avere quel numero di maglia e portarselo dietro per tutta la carriera è scontato, un marchio del destino tatuato sulla pelle. Tra l’altro è alto 2,08 metri: senza volerlo, l’8 ritorna anche lì.
Dall’oratorio all’NBA
Nato a Sant’Angelo Lodigiano, la sua carriera nel basket inizia presto nelle giovanili di alcune squadre della zona, dove mostra fin da subito di avere un talento fuori dal comune. A soli 16 anni esordisce nella Serie B d’Eccellenza con la maglia del Casalpusterlengo, per poi passare all’Olimpia Milano. Ancora minorenne disputa la sua prima gara in Eurolega, diventando in seguito uno dei punti fermi di Milano fino al trasferimento negli Stati Uniti.
Super contratto
Le cifre che circolano in NBA sono da sempre altissime, basti pensare che l’ultimo contratto firmato da Gallinari con gli Atlanta Hawks prevedeva 61,5 milioni di dollari per il triennio (lui ha giocato soltanto due dei tre anni prima dell’ultimo trasferimento). A Boston Gallinari guadagnerà 13,5 milioni per i prossimi due anni, e per essere con ogni probabilità l’ultimo contratto importante della carriera ha decisamente fatto un affare. In carriera ha abbondantemente superato il muro dei 100 milioni di dollari guadagnati (cui vanno aggiunti i numerosi sponsor personali), dopo che nel 2020 era stato lo sportivo italiano più pagato al mondo con 19,5 milioni di dollari a stagione.
10 milioni di dollari senza giocare
Come si fa a guadagnare 10 milioni di dollari senza nemmeno giocare? Possibile, nello strano meccanismo del mercato NBA. Gallinari, infatti, era la contropartita economica nella trattativa tra Atlanta e San Antonio per portare Dejounte Murray ad Atlanta. Gli Spurs, però, non avevano intenzione di pagare l’ultimo anno di contratto del Gallo, pari a 21,5 milioni di dollari. In tutti i contratti, però, c’è la cosiddetta quota garantita, che nel suo caso era di 10 milioni. E dopo aver fatto scadere le 48 ore nella waiver list (la lista in cui finiscono i giocatori che vengono tagliati dalle varie squadre), il campione azzurro si è potuto legare ai Celtics. Incassando prima da San Antonio 10 milioni senza nemmeno giocare.
Da poco papà
Il 7 dicembre 2020 per Danilo Gallinari è arrivata anche la gioia di diventare papà. La compagna (la giornalista Eleonora Boi) ha dato alla luce Anastasia.
Sesta maglia in NBA
Gallinari ha salutato l’Italia e l’Europa ormai 14 anni fa, quando nel 2008 decise di fare il grande salto in NBA. Nel corso della sua carriera nel campionato più famoso del mondo ha giocato con sei maglie diverse: New York Knicks, Denver Nuggets, Los Angeles Clippers, Oklahoma City Thunder, Atlanta Hawks e, da adesso, Boston Celtics.
Instagram content
This content can also be viewed on the site it originates from.
Sulle tracce di Belinelli
L’approdo a Boston potrebbe rappresentare una svolta nella carriera di Gallinari, che sogna di ripetere l’impresa di Marco Belinelli, unico italiano a vincere il titolo NBA, nel 2014 con la casacca dei San Antonio Spurs. Fu l’ultimo anello della sfavillante era Popovich, conquistato superando 4-1 i Miami Heat di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. Un’impresa unica e meravigliosa per Belinelli, e che adesso Gallinari sogna di ripetere.
L’Olimpia nel cuore
14 anni negli Stati Uniti sono davvero tanti, eppure nel cuore di Danilo Gallinari c’è sempre l’amata Olimpia Milano, la squadra del padre e quella in cui anche lui è cresciuto mettendo le basi della sua carriera. I tifosi speravano di ritrovarlo subito, dovranno pazientare ancora un po’. Perché prima di appendere le scarpe al chiodo di una cosa Il Gallo è certo, quella di vestire ancora la numero 8 della sua Olimpia.
Tifoso del Milan
Quando torna in Italia, San Siro è una tappa obbligata per Gallinari, che anche dagli States non ha mai smesso di tifare Milan. Da sempre tifoso rossonero dichiarato, su Instagram dopo lo scudetto della sua squadra del cuore ha postato una foto con la maglia celebrativa del Milan neo Campione d’Italia scrivendo: «Non riesco a smettere di pensarci. Milan, tanto amore!».