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Flessibile, sostenibile e sicuro: grazie alle sue caratteristiche intrinseche il comparto dell’open air negli ultimi anni ha saputo guadagnarsi la fiducia degli italiani. Merito anche della propria capacità di evolversi, intercettando necessità e richieste dei nuovi target di riferimento. Tanto che le vacanze all’aria aperta sembrano essere il must post-Covid per gli italiani: due su tre, infatti, ammettono che dall’inizio della pandemia la loro propensione a svolgere all’aperto le proprie vacanze è cresciuta. Parte da questo dato storico sul turismo open air la nuova edizione dello studio sul turismo outdoor commissionata all’Istituto Piepoli da Enit e Human Company. Un trend che si conferma anche per la stagione estiva 2022, che sembra avere tutte le carte in regola per essere in linea con quella del 2019, se non addirittura superiore.
Puglia, Toscane e Sardegna sul podio delle mete preferite dai turisti outdoor
Secondo le stime dell’indagine, più di un italiano su due (52%) ha infatti programmato una vacanza in estate; di questi, uno su cinque pianifica una struttura outdoor, con predilezione per villaggi e agriturismi. Tra i propensi alla vacanza il turista open air non solo è il più fidelizzato (l’82% si dichiara pronto a partire), ma anche il più orientato a prolungare il soggiorno: per il 24% dei turisti outdoor la vacanza sarà più lunga, mentre resterà invariata per gli altri.
Riguardo alla meta, l’Italia si conferma anche quest’anno la favorita dai turisti outdoor con l’88% delle preferenze (+3 punti percentuali rispetto al 2021). Sul podio delle regioni preferite dal turista outdoor la Puglia (18%) consolida la propria prima posizione e condivide il podio con la Toscana (11%) e la Sardegna (10%). Ottime le performance anche di Lazio, Calabria e Sicilia (tutte a quota 8%). Quanto alle destinazioni e al periodo, il 58% di chi pianifica una vacanza outdoor sceglierà il mare, il 17% la montagna e il 14% città e località d’arte prevalentemente a luglio (42%) e agosto (46%), che si confermano i mesi dominanti, con una quota apprezzabile a settembre (11%).
Caro carburante e inflazione influenzano le scelte degli italiani in vacanza
Se nella rinuncia alle vacanze non stupisce che a prevalere siano i motivi economici (38%), sorprende invece che il Covid sia oggi un fattore piuttosto marginale, con solo il 5% degli intervistati che ha dichiarato di non partire per paura del contagio. Caro carburante e inflazione sono invece le principali discriminanti per la scelta delle vacanze per sette italiani su dieci, seguiti dalla presenza di tariffe flessibili che mettono al sicuro da perdite economiche (61%) e dalle offerte last minute (53%). Secondo l’indagine circa un quarto dei vacanzieri aspetta poi di prenotare sotto data.
Presenze Human Company a +15% sul 2019
«L’indagine conferma le previsioni del gruppo, per cui si annuncia una stagione positiva con performance superiori ai dati pre-Covid – spiega il general manager di Human Company, Domenico Montano -. A oggi stimiamo il 40% di presenze in più rispetto al 2021 e una crescita del 15% sulla stagione 2019 per tutti i nostri village. Il mare si conferma la meta preferita specialmente dai connazionali, ma registriamo anche la ripresa del turismo nelle città d’arte, dove siamo presenti con i nostri camping in town, vissuti non più come semplici luoghi dove pernottare ma come facilitatori per visitare il territorio anche fuori stagione. A testimoniare il trend positivo delle città italiane pure i nostri Mercati Centrali a Firenze, Roma, Torino e Milano».