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Che si lavori in proprio o un’azienda, non conta: tutti ci chiediamo come fare carriera. Non sarebbe normale se fosse il contrario perché crescere, migliorarsi, e quindi aspirare anche una migliore posizione professionale (e sì, anche economica), è nella natura stessa dell’uomo. E se è vero che il destino può darci una mano, facendoci ad esempio trovare nel posto giusto al momento giusto con la persona giusta, è sempre l’impegno a fare la differenza: vuol dire anzitutto sacrificio, intraprendenza e quindi proattività, ma anche capacità di costruirsi un ambiente di lavoro confortevole. Il tutto insieme a una buona dose di organizzazione e amor proprio.
Ecco perché, con 5 consigli che gli esperti danno puntualmente a chi (si) chiede come fare carriera
Saper organizzare il tempo
Qual è il prossimo obiettivo? Dovremmo sempre averne uno, che sia a breve termine o settimanale, e – come consigliano i professionisti di time management – organizzarci in base a quello: per esempio dividendo i compiti tra i più e i meno pesanti in modo da ottimizzare, evitando distrazioni come possono essere le insistenti notifiche dello smartphone, creando liste personalizzate.
Essere disposti a lavorare sodo ma anche a concedersi tempo libero
Gli americani dicono che «l’azione segue l’intenzione»: significa che prima di sperare di avere successo, bisogna dimostrare di essere pronti a mettersi in gioco per raggiungerlo. Tradotto: lavorare sodo. Ma no, buttarsi unicamente sul lavoro non è un bene: è essenziale, per la qualità della propria vita privata ma anche professionale, trovare un giusto bilanciamento tra ufficio, affetti e interessi personali. Conoscete la regola delle 5 ore? Per i milionari come Bill Gates e Elon Musk è una delle basi di una carriera memorabile: ogni giorno feriale hanno un’ora tutta per sé per fare ciò che più gli piace. Esempi? Tutti leggono molto, e spesso hanno anche hobby decisamente particolari: il cofondatore di Apple Steve Wozniak per esempio, gioca a polo sul Segway e Serge Brin, il co-fondatore di Google, fa esercizi sul trapezi.
Saper affrontare (col sorriso) anche i colleghi arroganti
Teniamo sempre ben presente l’obiettivo, e cioè crescere, indipendentemente dalla posizione che potremmo ricoprire, e facciamo in modo che nessuno ci ostacoli, cominciando dal collega arrogante che puntualmente troveremo sul nostro percorso e che tenterà di metterci i bastoni tra le ruote: quello che ci ruba le idee, che risponde male, che fa il simpatico solo davanti agli altri. Cosa fare? Mai prenderla sul personale, provare sempre a bloccare la rabbia, mettere le distanze mostrandosi collaborativi, proattivi, reagendo anche con un po’ di sana ironia. Cliccando qui trovate 5 strategie utili da mettere in pratica.
Circondarsi delle persone giuste
Una guida, un esempio da seguire, una persona che stimiamo per la sua esperienzi che deve affiancarci indicandoci la strada: ecco cos’è il mentore ed è la prima delle (almeno) tre persone strategiche di cui dovremmo circondarci per fare carriera. Le altre due sono lo «sponsor», che invece è colui che ci spiana la strada e che ci facilita il lavoro, e il «connettore»: un mago del networking che sa dirci sempre dove andare per incontrare (altre) persone giuste. Vanno cercate: sono in ufficio o su Internet, nelle giuste community. Cominciate con LinkedIn: mostrarsi attivi nel postare e commentare è un ottimo primo passo.
Provare empatia
Essere empatici fa la differenza: crea un ambiente di lavoro armonioso, in cui tutti concorrono allo stesso scopo senza stress, e quindi anche raggiungere il successo diventa molto più facili. Lo dice la scienza. Tra gli ultimi, uno studio che ha mostrato che l’empatia è strategica per tutti: i dipendenti di capi empatici hanno dichiarato di sentirsi molto più creativi e coinvolti, di sentire di parte di un posto di lavoro inclusivo, in definitiva di sentirsi più motivati a fare sempre meglio per un’azienda e quindi crescere.
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