domenica, Dicembre 3, 2023

I progetti di nuovi rigassificatori in Italia

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I cosiddetti rigassificatori stanno giocando un ruolo sempre più importante nella strategia del governo italiano per staccare la spina alle forniture di gas russo, così da interrompere la dipendenza dal Cremlino. Attualmente in Italia esistono tre strutture di questo tipo, che servono a riportare il gas naturale dallo stato liquido, che lo rende adatto alla trasporto marittimo, allo stato gassoso, che lo rende utilizzabile come fonte energetica sul suolo terrestre. Entro il 2023 Palazzo Chigi punta ad aumentare la capacità di rigassificazione del paese, attraverso l’acquisto di due nuovi impianti galleggianti e la creazione di due nuovi impianti a terra.

I rigassificatori attualmente attivi si trovano a Panigaglia, in provincia di La Spezia, a Livorno e a Porto Viro, in provincia di Rovigo. La struttura di Panigaglia è la prima mai realizzata in Italia ed è di proprietà di Snam. Il rigassificatore galleggiante di Livorno è invece di proprietà della Olt offshore Lng Toscana, attivato per la prima volta nel 2013. Si tratta di una nave ancorata in modo permanente al fondale e collegata alla costa con un gasdotto. Infine il rigassificatore di Porto Viro è un’isola artificiale, realizzata nel 2009 è gestita dalla società Terminale Gnl Adriatico, una joint venture composta dalla statunitense Exxon mobil, Qatar petroleum e Snam.

In base al nuovo piano di ampliamento dei rigassificatori, il governo intende installare due nuove navi al largo di Ravenna e di Piombino, in provincia di Livorno. Proprio la vicinanza di quest’ultima a Livorno ha scatenato le proteste della cittadinanza, insieme ai problemi legati al suo impatto ambientale. La presenza nel porto di Piombino della Golar Tundra (questo il nome della nave) uno scarico giornaliero in mare di 50 chilogrammi di cloro, il cui impatto ambientale sull’ecosistema marino non è ancora chiaro. Il progetto, nonostante le proteste, ha già ricevuto l’autorizzazione e dovrebbe restare nel porto per tre anni, per poi essere spostato altrove.

Mentre a Ravenna, come riferisce l’Ansa, dovrebbero cominciare a inizio 2023 i lavori per il rigassificatore galleggiante di Snam, che si prevede possa entrare in funzione nell’estate del 2024. La nave, la BW Singapore, acquistata da Snam all’inizio di luglio, possiede una capacità di rigassificazione continua di circa 5 miliardi di metri cubi, che è equivalente a circa un sesto della quantità di gas naturale oggi importata dalla Russia, e uno stoccaggio di 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto

Oltre alle due navi, il governo intende creare due nuovi rigassificatori a terra. Il primo a Porto Empedocle, nella provincia siciliana di Agrigento. Il progetto, gestito dal gruppo Enel. era stato fermato circa sette anni fa, ma il finanziamento per la sua realizzazione è stato sbloccato ad aprile 2022. Inoltre, a fine marzo è stato anche approvato il progetto per un nuovo rigassificatore a terra a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, gestito da Sorgenia e Iren

Al di là di questi progetti, si dibatte anche di un rigassificatore progettato da Edison nell’area portuale di Oristano, mentre due navi potrebbero essere installate a Portovesme, in provincia di Carbonia-Iglesias, e a Porto Torres, in provincia di Sassari.

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