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O se preferite scottadito d’agnello. Forse non c’è carne più saporita senza aggiungere altro di questa. E richiedono un vino davvero speciale, magari due. Come i due nuovi Grand Cru di Vietti. Baroli da leccarsi i baffi. Mentre le costine sono da leccarsi le dita. Parliamo del Barolo Cerequio e del Barolo Monvigliero. Due eccellenze che si aggiungono alla batteria dei cru della maison di Castiglione Falletto. Il Cerequio è ottenuto da viti che hanno in media 35 anni di età. Il vino affina 32 mesi circa tra barriques e botti grandi di rovere e viene imbottigliato senza filtrazione. Il Monvigliero nasce da vigne con un’età media di 50 anni. L’invecchiamento avviene per 24 mesi in botti di rovere.
Calamari ‘mbuttunati
Sicilia alla brace con i calamari freschi ripieni di delizie. Non facilissimi da cucinare, ma la fatica vale la pena. E li accompagniamo con una novità non da poco: il primo Metodo Classico
Principi di Butera Nero d’Avola Pas Dosé, un blanc de noirs davvero gustoso. E che sa tanto, appunto di Sicilia. Ed è anche una sfida non da poco. ‘Sti calamari sono poi versatili. Perché possono essere un ottimo aperitivo, come un piatto unico accompagnato da un cous cous vegetariano e un secondo piatto.
La stigghiola. La conosci?
Magari non è un piatto per palati facili, ma quanta roba, come si dice. Parliamo di un finger food chiamato “u stigghiolaru”. La Sicilia è tra le altre tante cose anche la patria dei cosiddetti finger food. Piatti da strada, insomma. La stigghiola è tra i più ghiotti. Fondalmente sono budella freschissime di agnello alla griglia, preparate come uno spiedino. Un ottimo abbinamento è con uno dei vini di una delle più notevoli cantine dell’Etna, Tenuta di Fessina. Il vino è Erse Rosso Etna DOC. Blend di Nerello Mascalese (90%), Nerello Cappuccio (8%) Minnella e Carricante (2%).