giovedì, Dicembre 7, 2023

Il taglio del gas dalla Russia è molto vicino

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La compagnia energetica di stato russa Gazprom ha informato i propri clienti europei che le forniture di gas all’Europa non possono essere garantite per “cause di forza maggiore”. Lo riporta l’agenzia di stampa internazionale Reuters, che dice di aver visionato una lettera risalente al 14 luglio in cui esponenti di Gazprom parlano di circostanze “straordinarie per spiegare retroattivamente i tagli alle forniture partiti il 14 giugno

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La notizia arriva a pochi giorni dalla scadenza del 21 luglio, data in cui dovrebbe essere completata la manutenzione del gasdotto Nord Stream 1 e le forniture dovrebbero in teoria riprendere. Se già all’annuncio del blocco temporaneo del gasdotto per manutenzione c’erano dubbi sull’effettiva ripresa delle operazioni alla data indicata, adesso sembra ancora più probabile che Mosca intenda interrompere l’attività del gasdotto definitivamente, utilizzando la questione della forza maggiore per tutelarsi legalmente quando lo farà. Nei contratti commerciali, la clausola di forza maggiore è solitamente inserita per permettere a entrambe le parti coinvolte di uscire dalle proprie obbligazioni in caso di circostanze estreme. Invocando tale clausola, Gazprom sta quindi dichiarando che, nel caso in cui non rispetti le obbligazioni del contratto, non dovrebbe essere considerata responsabile. 

Il 14 giugno, Gazprom aveva tagliato le forniture di gas tramite il Nord Stream 1 del 40%, dando la colpa alle sanzioni imposte dall’occidente. Pare infatti che Gazprom avesse affidato alla compagnia tedesca Siemens una turbina di gas danneggiata, fondamentale per il funzionamento del gasdotto, per farla riparare. A causa delle sanzioni, la turbina era tuttavia rimasta bloccata in Canada. Adesso, secondo il quotidiano russo Kommersant, un accordo sarebbe stato trovato e la turbina sarebbe in viaggio verso la Russia, dove è attesa entro la fine della settimana. Secondo un portavoce del ministro dell’economia tedesco, tuttavia, la turbina dovrebbe essere utilizzata da settembre. Di conseguenza, non esiste un nesso causale tra l’assenza della turbina e l’impossibilità di Gazprom di garantire le forniture

L’opinione più diffusa è che Mosca stia utilizzando il fatto che ancora diversi paesi europei siano dipendenti dal suo gas per il proprio approvvigionamento energetico come un’arma politico-economica. A risentirne di più sono Germania e Italia, che stanno quindi lavorando duramente per rendersi indipendenti dal gas russo il prima possibile, ma è probabile che la scadenza del 21 luglio rappresenterà un ulteriore capitolo di una storia la cui conclusione è ancora lontana.

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