martedì, Aprile 23, 2024

Quanto guadagnano gli influencer in Italia?

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Non sono certo tutti Chiara Ferragni o Khaby Lame, ma gli influencer e i content creator in Italia guadagnano sempre di più, in quello che sembra l’unico settore in cui gli stipendi continuano ad aumentare invece che stagnare o peggio diminuire. Se nel 2021 un post poteva essere pagato fino a 60mila euro, nel 2022 un video su YouTube ne può valere anche 80mila. Lo rivela l’ultimo report della società di strategia e comunicazione digitale DeRev, secondo cui questo mercato sta attraversando una crescita complessiva del 20% nel 2022.

  1. Quanti sono gli influencer e i content creator in Italia?
  2. Su quali piattaforme si guadagna di più?
  3. Quali sono i temi che riscuotono più successo?
  4. Ma quanto guadagnano gli influencer e i content creator?

Quanti sono gli influencer e i content creator in Italia?

In base ai dati de Il Sole 24 ore, circa 350mila persone in Italia possono essere considerate influencer e content creator professionisti, partendo da quelli chiamati nano influencer alle cosiddette celebrity. Attorno a questi ruotano altri 150mila posti di lavoro, dai social media manager, alle agenzie di talent fino ai centri media, per arrivare agli staff marketing dei marchi che contattano queste persone per sponsorizzare i loro prodotti. Un settore definito l’industria degli influencer da DeRev, il cui valore solo in Italia era di circa 280 milioni di euro nel 2021, con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente.

Su quali piattaforme si guadagna di più?

In testa alla classifica si trova YouTube, dove i compensi per i creator sono aumentati del 60%, seguito da Instagram con un aumento del 33% e TikTok dove l’aumento è stato del 22%. Al contrario, a causa del calo delle prestazioni generali della piattaforma, su Facebook i compensi sono scesi del 35%. “Il nostro listino fotografa un’economia in piena regola capace di rispondere agli stimoli esterni – ha spiegato commentando il rapporto Roberto Esposito, amministratore delegato di DeRev -. Basta guardare il dato di Facebook per capire quanto sia matura l’industria degli influencer: i compensi calano perché sono in flessione le performance stesse della piattaforma. Non è un caso, quindi, che sempre più creator si stiano allontanando dal social network di Mark Zuckerberg, migrando verso le altre piattaforme, più seguite dagli utenti e più appetibili per i marchi commerciali.

Quali sono i temi che riscuotono più successo?

Se le performance sulle varie piattaforme sono cambiate sensibilmente nel corso degli anni, restano più o meno invariati i temi e i settori più performanti in termini di interazioni e follower. In cima alla classifica si trovano sempre la moda, il cibo e i viaggi, ma stanno anche crescendo i contenuti relativi all’economia e alla finanza, come il crowdfunding o i consigli su come creare delle startup. Inoltre, l’influencer marketing sta già migrando verso il metaverso, in cui stanno nascendo i cosiddetti virtual influencer, che usano il proprio avatar per parlare direttamente al proprio pubblico e creare un coinvolgimento sempre più vicino alla realtà.

Ma quanto guadagnano gli influencer e i content creator?

Il tariffario o listino, redatto da DeRev, si basa sulla classificazione degli o delle influencer sulla base di tre fattori analitici: il numero di follower, l’engagement rate (cioè la capacità di coinvolgimento del pubblico) e il tasso di conversione, un parametro che indica la percentuale di utenti che eseguono una specifica azione indicata come obiettivo della campagna dall’inserzionista. Partendo da questi tre fattori, DeRev ha stilato un range di compenso medio in cui un o una influencer oscilla, in base alla complessità del contenuto richiesto, del suo grado di autorevolezza presso il proprio pubblico e del settore in cui opera. Inoltre, il listino tiene anche in considerazione come cambia la professione, e quindi il compenso, sulla base della piattaforma utilizzata, sottolineando come il lavoro dell’influencer sia profondamente diverso se svolto su YouTube oppure su Facebook.

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