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Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha preso la parola in Senato per le attese comunicazioni sul futuro del governo, dopo la mancata fiducia sul decreto Aiuti del Movimento 5 stelle (M5s), le dimissioni presentate e respinte dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Mercoledì scorso ho rassegnato le dimissioni. Questa decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato il governo dalla sua nascita. Il capo dello Stato le ha respinte e chiesto di informare il Parlamento. Decisione che ho condiviso. Oggi mi permette di spiegare a voi e agli italiani questa decisione tanto sofferta quanto dovuta“, ha detto Draghi al Senato.
Come riferisce l’Ansa, la seduta andrà avanti con il discorso di Draghi fino alle 10.30, quando il presidente del Consiglio si recherà alla Camera per consegnare il testo delle comuicazioni rese a Palazzo Madama. Alle ore 11.00 riprenderà la seduta del Senato, con una discussione generale prevista fino alle 17, quando Draghi replicherà. Alle 17.30 inizieranno le dichiarazioni di voto ed alle 19 partirà a “chiama” dei senatori.
“Un presidente del consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori, deve avere in Parlamento il consenso più ampio possibile, in particolare durante un momento di crisi – ha sottolineato in apertura Draghi – ed è proprio questo consenso che ci ha permesso di prendere con tempestività le decisioni di cui il paese aveva bisogno”. Decisioni che riguardano gli obiettivi raggiunti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il sostegno all’Ucraina e la condanna alle atrocità russe che hanno mostrato “come l’Italia possa e debba avere un ruolo guida all’interno dell’Unione europea e del G7” ha sottolineato Draghi tra gli applausi dell’aula.
“Il merito per questi risultati è vostro, per aver lavorato mettendo da parte le differenze, per lavorare insieme per il bene del paese. La vostra è stata la migliore risposta all’appello del presidente della Repubblica dello scorso febbraio e gli italiani hanno sostenuto questo miracolo civile, diventando i protagonisti delle politiche che di volta in volta abbiamo messo in campo“ ha detto Draghi spiegando l’importanza del governo di unità nazionale.
“Purtroppo negli ultimi mesi le forze politiche hanno opposto un crescente desiderio di distinguo” cominciando a spiegare come si sia sfaldata la maggioranza “Non votare la fiducia a un governo di cui si fa parte è un gesto politico chiaro che ha un significato evidente. Non è possibile ignorarlo perché significherebbe ignorare il parlamento. Non è possibile contenerlo perché vorrebbe dire che chiunque potrebbe ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo perché arriva dopo mesi di strappi”.
Draghi ha anche ribadito l’importanza di avviare i progetti dei rigassificatori in Italia, dopo le proteste contro quello di Piombino.
[Articolo in aggiornamento]