sabato, Dicembre 2, 2023

Com'è nata la colonna sonora di The Gray Man

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The Gray Man, il thriller d’azione diretto dai fratelli Russo (Avengers: Endgame, Captain America, Tu, io e Dupree), è tra i film più costosi realizzati fino ad oggi da Netflix (budget di produzione: 200 milioni di dollari). La musica non poteva certo essere da meno, così il compositore inglese Henry Jackman (X-Men, Jumanji, The Predator) ha partorito non una semplice canzone, ma una suite di 17 minuti.

Nel film, tratto dal romanzo di debutto di Mark Greaney, Ryan Gosling interpreta un mercenario della CIA che scopre segreti scomodi sull’agenzia per cui lavora e immediatamente viene braccato da un ex agente (Chris Evans) che farà il possibile per eliminarlo.

Jackman aveva già collaborato con Joe e Anthony Russo anche per i due Captain America. «La nostra collaborazione con Henry è stata forse la più gratificante della nostra carriera», hanno dichiarato i fratelli, «Dal tocco di tendenza che ha lanciato nel Marvel Cinematic Universe con The Winter Soldier, all’inquietante e stupefacente sperimentazione del film Cherry, la sua capacità di cogliere l’essenza di un film attraverso la composizione è impeccabile. In una carriera piena di lavori incredibili, The Gray Man potrebbe essere il suo picco più alto, ma chissà…».

The Gray Man, la genesi della suite 

Henry Jackman ha raccontato di averci lavorato con dedizione estrema per quasi un’anno. «È stato come piantare il seme di un albero, nutrirlo e innaffiarlo, potare i rami e prendersi tutto il tempo necessario per creare qualcosa di naturale e meraviglioso».

Un processo che ha tenuto completamente nascosto ai fratelli Russo per tutto il tempo della lavorazione. «Dopo quasi dodici mesi di composizione, ero reticente all’idea di mostrargliene il frutto. Se il risultato non li avesse convinti, quasi un anno di lavoro sarebbe andato sprecato». In realtà, i Russo ne sono assolutamente entusiasti, così Jackman utilizza la suite come modello per il lavoro sul resto della colonna sonora del film.

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Scrivere musica per il cinema

«Il vantaggio di essere un compositore di musiche per i film e non un regista, a mio avviso, è che un regista di grande successo, in otto anni di carriera, nella migliore delle ipotesi, riesce a partorire otto film, mentre un compositore può anche lavorare a trenta o quaranta colonne sonore diverse», ha spiegato Jackman,  «Inoltre, da regista, è improbabile che tu diriga Captain Phillips – Attacco in mare aperto, subito dopo Captain America: The Winter Soldier, seguiti da una commedia di Seth Rogen. È davvero improbabile aver la possibilità di spaziare così tanto. Fare il compositore cinematografico ti costringe a imparare moltissimo e a cambiare stile di continuo. Si lavora costantemente con registi diversi, quindi con visioni e modi di fare cinema completamente diversi».

E, anche restando nell’ambito del film d’azione, ci tiene a sottolineare la particolarità di The Gray Man: «Non è che non abbia mai visto un film d’azione prima d’ora, si tratta di un genere ampiamente battuto, ma quello che è diverso qui è il modo in cui Joe e Anthony sono tornati a farlo», ha dichiarato dal red carpet del film, «Non esiste nulla di paragonabile. Hanno costretto anche me a lavorare in questo modo e a creare qualcosa di innovativo con la musica. Se si ascolta la colonna sonora, si possono individuare piccole parti che derivano da Bond o da altri classici del genere, poi però ci sono un sacco di influenze contemporanee che si mescolano al tutto, rendendolo in qualche modo unico».

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