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Dalla rielezione di Mattarella fino alla crisi del governo Draghi, passando per la guerra in Ucraina. I primi sei mesi del 2022 sono stati densi di avvenimenti per la politica italiana e internazionale: eventi che hanno visto protagonisti i leader di partito nostrani e che nel bene e, soprattutto nel male, hanno influito anche sulla loro immagine. Quel famoso “consenso” che prima poteva essere valutato grazie ai sondaggi e alle intenzioni di voto, oggi non può non tener conto anche del risvolto social della vicenda.
Probabilmente non è ancora possibile tramutare in punti percentuali persi o acquistati il saliscendi dei follower, ma è chiaro che una crescita o un calo nel numero dei seguaci è un dato da tenere in considerazione, soprattutto con le elezioni alla vista. Certo, l’engagement, i follower e i like dei profili dei vari Giuseppe Conte, Matteo Salvini e Luigi Di Maio non hanno risentito soltanto di quello che accadeva al di qua dello smartphone, ma hanno accusato il colpo per le le scelte e le parole che gli stessi protagonisti adottavano nel mondo reale. Da un’analisi che chiunque può fare su un sito completamente gratuito, come Not Just Analytics, in grado di analizzare l’andamento dei follower di un profilo Instagram, emerge che in questa prima parte dell’anno quasi tutti i leader politici hanno perso una buona fetta del consenso di cui potevano godere fino a sette mesi fa.
L’analisi in questione trascura volutamente altri social come Facebook, Twitter o TikTok, per diversi motivi. Il primo è che Instagram è quello con il livello di interazione più alto rispetto agli altri e che quindi permette di percepire meglio l’empatia tra un profilo e i suoi seguaci. Il secondo è legato al fatto che proprio su Instagram i politici sono diventati nel tempo più attivi con post, stories e dirette.
Il crollo di Salvini
Ma andiamo ai numeri. Chi ha perso più follower su Instagram negli ultimi sei mesi? Matteo Salvini e Giuseppe Conte. Il leader della Lega e quello del Movimento Cinque Stelle sono stati i veri protagonisti della scena politica degli ultimi anni e, non a caso, i rispettivi profili sono anche i più seguiti in assoluto su tutte le piattaforme. Su Facebook hanno rispettivamente 5 milioni e 4,5 milioni di follower mentre su Twitter possono contare su 1,4 milioni e su 1,1 milioni di seguaci. Tuttavia, se è vero che un profilo da molti follower fisiologicamente possa correre il rischio di perderne tanti, c’è anche da dire che l’emorragia di seguaci che stanno affrontando gli account di punta dell’ex governo giallo-verde dall’inizio del 2022 a oggi è importante e ha avuto dei picchi collegati in maniera diretta a fatti politici o apparizioni pubbliche che hanno fatto discutere.
Partiamo dal leghista: oggi Matteo Salvini, che nel frattempo ha dovuto incassare anche il duro colpo dell’allontanamento del suo spin doctor Luca Morisi, su Instagram può contare sul supporto di 2.197.801 di seguaci. Al primo gennaio 2021 ne contava 115.400 in più, ma più della metà li ha persi in questi ultimi sei mesi e mezzo. A inizio 2022 67.251 profili hanno tolto il follow a Salvini. Si fa presto a fare la media con quasi diecimila follower persi ogni mese.