domenica, Gennaio 12, 2025

No, gli scrittori non vogliono ricevere le vostre stroncature su Instagram

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All’inizio di luglio Daisy Buchanan si stava godendo un sabato mattina di sole gironzolando per casa. Poi ha preso il telefono. Quando ha aperto Instagram e ha visto le parole “recensione“, “mediocre” e “irritante“, ha avuto una vampata di calore. “Il mio corpo ha iniziato a elaborare la cosa prima del mio cervello“, racconta. Le sono spuntate le lacrime agli occhi. Buchanan, un’autrice di 37 anni residente nel Kent, una contea dell’Inghilterra, stava leggendo sul social network una recensione negativa di uno dei suoi libri. Il punto, però, è che non l’aveva trovata dopo aver avuto la malaugurata idea di fare una ricerca del suo nome o del titolo: il lettore l’aveva inviata direttamente a lei, menzionandola in un post.

Più o meno nello stesso momento, a pochi chilometri di distanza, a Londra, Lex Croucher stava già passando una brutta giornata quando ha ricevuto una notifica sul telefono. Era una recensione di due paragrafi (e una stella) di uno dei libri scritti dall’autrice trentenne, che in sostanza sosteneva che la sua opera non aveva “nulla di apprezzabile“. In passato, sia Buchanan che Croucher avevano lanciato appelli sui social media: scrivete pure quello che vi pare sulle nostre opere, ma per favore non menzionateci quando lo fate.

Oggi lettori e recensori hanno la possibilità di far sentire la propria voce come mai prima d’ora. L’ascesa di Bookstagram e, più recentemente, di BookTok – le sotto-communità dedicate alla letteratura su Instagram e TikTok – hanno permesso ai bibliofili di condividere consigli, evidenziare buchi nelle trame e discutere le teorie dei fan su una scala che non ha precedenti. Parecchi scrittori, tuttavia, hanno evidenziato che dire al mondo che un libro non vi piace e farlo sapere direttamente al suo autore sono due cose ben diverse.

Ma è davvero così? C’è chi potrebbe sostenere che a volte gli scrittori abbiano bisogno di leggere le critiche alle loro opere, soprattutto se i lettori le trovano problematiche. Oppure che gli autori dovrebbero mandare giù il boccone amaro e accettare che essere additati fa parte del loro lavoro: non è utile – in fondo – leggere critiche costruttive? In quest’ottica, menzionare uno scrittore in un post potrebbe essere visto quasi come un gesto gentile. Buchanan, autrice di diversi e romanzi rosa, non è per niente d’accordo.

Impatto negativo

Sono più che consapevole che si possano fare critiche valide al mio lavoro – spiega Buchanan –, ma al momento sto cercando di scrivere un libro all’anno. Sono nel bel mezzo di una terza stesura piuttosto dolorosa, e leggere una recensione arrabbiata del libro che ho finito due anni fa mi turba molto dal punto di vista creativo“. Anche se dice di essere “imbarazzata” ad ammetterlo, Buchanan ha iniziato a usare varie impostazioni di sicurezza e privacy su Instagram per ridurre al minimo la possibilità degli utenti di menzionarla sul social network.

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