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La passeggiata è iniziata con il posizionamento dei dieci nanosatelliti russi per raccogliere dati nell’ambito di esperimenti di radio-tecnologia della Iss. Dopo di che gli astronauti, seguiti costantemente dal Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale (Estec) dell’Esa e dal centro di controllo di Mosca hanno iniziato le operazioni relative allo European robotic arm: tra gli obiettivi della missione, infatti, vi erano quelli di spostare il pannello di controllo esterno dello strumento, applicare un adattatore temporaneo per la sua installazione, sostituire una finestra protettiva sulla telecamera che si trova alla sua estremità ed estendere il braccio robotico dal modulo Zarya verso la camera di equilibrio di Poisk. Nel corso della missione, Cristoforetti e Artemyev hanno completato con successo tutte queste attività, tranne l’ultima.
L’interruzione dell’attività
A sei ore dall’inizio delle operazioni, infatti, si è deciso di rinunciare all’ultimo obiettivo dell’attività extraveicolare, l’estensione del braccio robotico. La decisione è stata presa dal centro di controllo per evitare di avere problemi con l’autonomia delle batterie che alimentano i sistemi di sostentamento delle tute spaziali, in modo che gli astronauti avessero a disposizione tutto il tempo necessario a rientrare all’interno della Iss in completa sicurezza. Pertanto l’ultimo obiettivo della missione sarà completato in una futura passeggiata spaziale (ancora da pianificare), che segnerà la messa a punto finale dello European robotic arm sul modulo russo della stazione. Con tre obiettivi completati su quattro pianificati, Cristoforetti e Artemyev sono rientrati nella Iss: poco prima della mezzanotte italiana, il portello di Poisk si è chiuso alle loro spalle, segnando la conclusione della passeggiata.
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