lunedì, Ottobre 2, 2023

I falsi miti sui videogame in Italia

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I videogiochi in Italia hanno avuto un percorso di accettazione molto tortuoso. Per lungo tempo ha resistito lo stereotipo del videogioco identificato come prodotto per bambini, spesso accusato di essere troppo violento (quello purtroppo succede ancora) o relegato a una nicchia di appassionati. Fortunatamente, i tempi sono cambiati e oggi il videogioco si è diffuso a tutti i livelli nel nostro paese, diventando ormai un passatempo come lo possono essere il cinema, le serie TV o la musica. Secondo le statistiche diffuse da IIDEA, l’Associazione di categoria dell’industria dei videogiochi in Italia, i videogiocatori nel nostro paese sono 16,7 milioni, circa il 38% della popolazione. 

Con il tempo è nato un nuovo stereotipo del videogiocatore medio italiano, ossia maschio, giovane, che si dedica principalmente a giochi come FIFA e Call of Duty e utilizza soprattutto la PlayStation. La verità però è ben diversa da quella fittizia, nata dalle credenze più diffuse, e per sfatare questi miti sul gaming abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Emanuele Giraldi, Managing Director di Hearts & Science, agenzia di comunicazione che ha svolto un’indagine molto approfondita, coinvolgendo partner esperti sul tema videogiocatori in Italia, indagine da cui sono emerse diverse sorprese inaspettate.

Le fasce d’età

Stando ai risultati del sondaggio condotto da Hearts & Science, i gamer si distribuiscono su tutte le fasce d’età, dai giovanissimi fino a chi ha superato i sessant’anni. Ma, secondo questo sondaggio, chi può essere considerato gamer? Emanuele ci ha risposto raccontandoci nel dettaglio: “La definizione che noi diamo di gamer è colui che, in generale, gioca, quindi lo è anche chi dedica magari una mezz’oretta al giorno a un titolo mobile. L’aspetto interessante dal punto di vista sociologico è che il gioco risponde a un bisogno, che varia a seconda del tipo di giocatore. I più giovani, ad esempio, preferiscono giocare con altre persone in momenti fissi della giornata, come prima di cena o prima di andare a dormire, e per lungo tempo, anche due ore alla volta se non di più. I giocatori più adulti, invece, giocano prevalentemente da soli, tutti i giorni ma per meno tempo, una mezz’oretta al giorno.

Anche le motivazioni che spingono le persone a giocare variano molto a seconda dell’età. Emanuele infatti aggiunge: “I motivi per i più giovani sono soprattutto la socialità e la passione, mentre i più adulti ricercano un momento di relax, per questo sono diversi anche i tipi di giochi scelti, per esempio i videogiocatori adulti preferiscono giochi più veloci e semplici come Ruzzle, Candy Crush o anche Animal Crossing, giochi da cui si può entrare e uscire in ogni momento.

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