giovedì, Dicembre 7, 2023

Maria Sole Ferrieri Caputi, chi è il primo arbitro donna della Serie A, che sognava di diventare Baggio

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Benvenuta Maria Sole Ferrieri Caputi, la rivoluzione è servita . In questa stagione, infatti, non vedremo l’egemonia maschile a dirigere le partite di Serie A. L’Associazione Italiana Arbitri (che ha scelto il verde per le nuove divise) ha deciso di fare un grande passo avanti nella parità dei diritti tra uomini e donne inserendo la livornese Maria Sole Ferrieri Caputi nella lista dei direttori di gara che verranno impiegati sui campi di Serie A e Serie B.

Chi è Maria Sole Ferrieri Caputi 

La donna pronta a scrivere una pagina di storia nel calcio italiano è nata a Livorno il 20 novembre del 1990. Oltre ad essere un arbitro molto considerato dall’AIA, Maria Sole Ferrieri Caputi lavora come impiegata in un centro di studi di diritto del lavoro. Ma non le basta, perché oltre alla passione arbitrale, Maria Sole Ferrieri Caputi ha anche quella per la ricerca e la sviluppa presso l’Università di Bergamo. 

Gli studi

Mentre correva e sudava sui campetti di periferia, Maria Sole Ferrieri Caputi studiava molto, potremmo definirla scherzosamente una secchiona. Il primo arbitro donna in serie A (altra conquista del pianeta calcio femminile italiano dopo l’ingresso nel professionismo) si è prima laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all’Università di Pisa e poi in Sociologia all’Università di Firenze.

Gli inizi sui campi di calcio

La passione per il pallone, Maria Sole Ferrieri Caputi (che certamente sogna di ripercorrere la carriera della francese Stephanie Frappart) l’ha sempre avuta e ha scelto di intraprendere la carriera arbitrale quando era giovanissima. Il debutto sul campo tra i professionisti arriva nel novembre del 2015, quando la livornese viene chiamata ad arbitrare Levito-Atletico San Paolo.

La “prima”con una squadra di Serie A

Anche se l’esordio nella massima serie avverrà solo questa stagione (e c’è grande curiosità nell’attendere di capire quale partita il designatore deciderà di affidarle per il battesimo), Maria Sole Ferrieri Caputi ha già avuto occasione di dirigere una formazione di Serie A. l’evento si è verificato durante la stagione 2021/2022, quando le è stato affidato l’incontro valevole per i sedicesimi di finale di Coppa Italia Cagliari-Cittadella. La partita, che era ragionevolmente inserita tra quelle abbastanza facili da dirigere, si è rivelata invece molto complicata. Maria Sole Ferrieri Caputi, infatti, ha dovuto gestire diverse situazioni difficili come quelle che l’hanno portata ad annullare con il supporto del Var tre gol! Il suo operato è stato giudicato ottimo dal designatore degli arbitri e proprio grazie anche a quella prestazione, Maria Sole Ferrieri Caputi ha scalato in fretta le gerarchie della classe arbitrale, mettendosi in luce fino alla decisione di chiamarla in Serie A.

Le sue parole

In questi giorni, ovviamente, Maria Sole Ferrieri Caputi è al centro dell’attenzione ed ha rilasciato alcune dichiarazioni. «Fin da piccola ho sempre sognato di fare il calciatore (scopri qui come vengono valutati) e mi sarebbe piaciuto essere Roberto Baggio – confida – anche se credo che se avessi giocato a calcio sarei stata più un Gattuso. Andavo spesso a vedere le partite al Picchi, il mio idolo era Igor Protti». Per imporsi non è stato facile, soprattutto all’inizio. «Ho pensato di mollare diverse volte – ammette – ai tempi delle partite in Promozione ricordo una gara in cui ci fu un’azione veloce e rimasi indietro, ci riflettei e fu la svolta. Dopo quell’episodio iniziai a lavorare ancora più duramente». Qualche volta è stata anche insultata. «Culturalmente c’è ancora tanta strada da fare, sui campi di provincia ne ho sentite tante, ma ho sempre reagito, anche con un sorriso». In Serie A non sarà una passeggiata, Maria Sole Ferrieri Caputi lo sa bene. «Mi aspetto delle difficoltà – dice sinceramente – soprattutto legate alla velocità del gioco, degli eventi, ai ribaltamenti di fronte. E anche dai calciatore, più si sale di livello e più il giocatore ha mestiere».  Un arbitro di riferimento? «Ho sempre studiato e ammirato Rocchi e Collina».  

    

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