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Esiste un nutrito sottogenere romance nel cinema e nella serialità coreani dedicati al tema delle donne e degli uomini “artificiali” innamorati: dal k-drama Holo Love – nel quale la protagonista si innamora della versione olografica di un ricercatore a My Absolute Boyfriend, incentrato su una giovane divisa dall’ossessione per un attore e l’affetto per il suo fidanzato perfetto robotico passando per Are You Human, nel quale esistono due versioni – una umana e una androide – del protagonista. In I am a Cyborg but that’s Ok la protagonista, operaia meccanica, si persuade di essere un cyborg e cerca di integrare dei circuiti nel braccio, finendo in un’istituto psichiatrico. Lì comincia a comportarsi come un robot e si innamora di un altro paziente, interpretato dall’idol Rain, ma la rom-com prende una piega triste quando la ragazza si ammala di anoressia, persuasa che gli androidi non mangino. I am a Cyborg but that’s Ok è la curiosa opera del Park Chan-wook della trilogia della vendetta, anche questa in arrivo in home video per Koch Media