venerdì, Gennaio 17, 2025

10 parole per capire l'economia in vista dell'autunno

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Cuneo fiscale

Di cuneo fiscale se ne parla ciclicamente, almeno in Italia. L’espressione indica la differenza tra quanto una azienda paga di stipendio a un proprio dipendente e quanto ci si ritrova effettivamente sul conto corrente, tra oneri fiscali e previdenziali sostenuti dall’impresa e dal lavoratore stesso. L’Italia ha un differenziale molto alto: secondo l’Ocse va in tasse il 46,5% dell’intero stipendio, meno solo di Francia (47%), Austria (47,8%), Germania (48,8) e Belgio (52,6%). Per tasse pagate sul lavoro la media Ocse è al 34,6%, ma competitor dell’Italia sono decisamente più competitivi: la Spagna è al 39,3%, l’Olanda al 35,3%, Israele al 24,2% e la vicinissima Svizzera al 22,8%.

Tasso di cambio

Il tasso di cambio è il prezzo al quale è possibile scambiare una moneta con un’altra. Questo tasso, come ricorda la Banca centrale europea, è soggetto a continue variazioni sui mercati dei cambi mondiali, dove sono negoziate valute di ogni tipo. L’euro è una delle valute più scambiate, insieme al dollaro statunitense, allo yen giapponese e alla sterlina britannica. L’estate del 2022 passerà alla storia anche per la raggiunta parità nel cambio euro-dollaro: dopo alcune settimane di forti ribassi, per la prima volta dal 2002 la moneta dell’Eurozona è scesa fino alla parità assoluta (1:1) con il biglietto verde più popolare sul pianeta. Per l’Europa la parità con il dollaro significa avere condizioni più favorevoli per le esportazioni, ma causerà difficoltà nell’acquisto dall’estero dei beni pagati con moneta estera. Energia compresa.

I future sono contratti a termine con i quali le parti si impegnano a scambiare una certa attività a un prezzo prefissato e con consegna in una determinata data spostata nel futuro. Sono contratti derivati negoziato su mercati regolamentati, mediante i quali acquirenti e venditori si impegnano a scambiarsi una quantità di una certa attività, finanziaria o reale, a un prezzo prefissato e con liquidazione differita. Tecnicamente, sottolinea Borsa Italiana, “è un contratto simmetrico in quanto entrambi i contraenti sono obbligati a effettuare una prestazione a scadenza. L’operatore che acquista il future (che si impegna, cioè, ad acquistare a scadenza il sottostante) assume una posizione lunga, mentre l’operatore che vende il future assume una posizione corta”. I future sono utilizzati molto per la compravendita di materie prime, come il petrolio e il gas.

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