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È il confronto tra Danni, Rowan, Colin e Harper, quattro modelli esemplari di personalità dei social a rendere Not Okay, firmato dall’attrice e regista 27nne Quinn Shephard, la pellicola un viaggio sarcastico e moraleggiante in una realtà che non ha neanche bisogno di essere esasperata o iperboleggiata per risultare grottesca. Come Rowan e Harper usano la rete e il potere di raggiungere milioni di utenti nel mondo per sostenere le loro posizioni e inspirare prese di coscienza e cambiamenti sociopolitici, Danni e Rowan affogano nel narcisismo, vivendo alla mercé degli umori mutevoli dei loro follower. Quello di Danni è il viaggio, con tutte le tappe, dal semi anonimato alla celebrità fino a un’evitabile tonfo della personalità de social. È brillante la scelta di cast della Shephard che ha affidato la parte della protagonista a una solerte instaggrammer (ma quale giovane attore non lo è oggi?) di Instagram, l’attrice Zoey Deutch e a Dylan O’Brien, l’attore che interpretava il buffo Stiles in Teen Wolf e che è diventato popolarissimo grazie a Maze Runner.
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La Deutch ha una pagina instagram spettacolare, zeppa di suoi ritratti e selfie stilosi: O’Brien che è stato uno dei primi Youtuber del mondo nei primi anni duemila, al contrario Instagram non ce l’ha neanche e su Twitter posta raramente qualche scarno e telegrafico messaggio. Per incarnare Colin ha creato una personaggio alla Justin Bieber ossigenato che costituisce una sintesi verosimile della maggior parte degli influencer della generazione cresciuta nell’era dei social. Not Okay segue il format consolidato alla Delitto e castigo. Forse c’è una vera redenzione per Danni, ma la Shephard regala allo spettatore solo un filo di ottimismo, suggerendo come, a meno che si disponga di un ideale abbastanza solido e puro per il quale sopportare gli strali degli hater e l’andamento umorale della rete, vale la pena tenersi lontano dalla carriera di personalità dei social. Chissà quanti spettatori della Gen Z riuscirà a “influenzare”.