venerdì, Gennaio 17, 2025

Che cos’è lo Stafilococco aureo e quali sintomi provoca

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Con un avviso del 2 agosto 2022, il ministero della Salute ha segnalato il richiamo precauzionale da parte di Gran Guizza S.p.a. di due lotti di acqua minerale naturale oligominerale Fonte Valle Reale a causa di rischio microbiologico per Stafilococco aureo. Le bottiglie interessate dal richiamo, prodotte nello stabilimento di località Valle Reale a Popoli, in provincia di Pescara, sono i formati da 1,5 litri in Pet di acqua minerale naturale Fonte Valle Reale (lotto 10LB2202A con produzione il 21/07 e lotto 08LB2208A con produzione 27/07).

Come informa l’azienda in un comunicato stampa, la decisione è stata presa a seguito dei campionamenti eseguiti nel sito produttivo di Popoli dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta) Abruzzo, i quali hanno rilevato, in alcuni prodotti finiti, la contaminazione da Stafilococco aureo: è per questo che la società ha invitato a non consumare l’acqua appartenente ai lotti oggetto di ritiro, mentre ha rassicurato i consumatori sugli tutti gli altri prodotti, garantendone l’assoluta purezza.

Che cosa sono gli stafilococchi

Lo Stafilococco aureo è un batterio che fa parte della famiglia degli stafilococchi, microrganismi che normalmente vivono sulla pelle, nel naso, nella gola e nell’intestino degli esseri umani, senza però creare alcun problema. Tuttavia, può accadere che alcuni tipi di stafilococchi penetrino in distretti dell’organismo in cui non sono soliti trovarsi e sviluppino infezioni, che a volte possono essere anche gravi. Come riporta l’Istituto superiore di sanità (Iss), le infezioni da stafilococchi possono essere locali o profonde. Le infezioni locali solitamente interessano la pelle e causano manifestazioni cliniche come ascessi, foruncoli, croste o bolle pruriginose, infezioni acute della pelle che coinvolgono anche il derma, l’orzaiolo, il cosiddetto “giradito” (infezione che coinvolge le estremità della mano) e la cellulite infettiva (un’infiammazione acuta dei tessuti connettivi cutanei). Le infezioni profonde, invece, sono anche le più gravi, coinvolgendo vari organi del corpo e causando polmoniti, endocarditi, artriti settiche, osteomieliti. Quando penetrano nel circolo sanguigno, poi, gli stafilococchi possono causare un’infezione sistemica (chiamata sepsi o setticemia) che può avere esiti anche molto gravi, provocando una disfuzione generalizzata a tutti gli organi del corpo, che in circa il 70% dei casi si rivela fatale.

Lo Stafilococco aureo e le intossicazioni alimentari

Vi sono diverse specie di stafilococchi, che, in base a questi meccanismi, sono in grado di causare malattie anche gravi. In particolare, lo Stafilococco aureo è la specie che causa il numero più elevato di infezioni negli esseri umani ed è il più pericoloso, in quanto può risultare resistente ad alcuni antibiotici generalmente usati nei contesti ospedalieri; lo Stafilococco aureo antibiotico-resistente, infatti, è responsabile di buona parte delle infezioni batteriche ospedaliere (come riporta un documento prodotto dal ministero della Salute, circa il 40%), che sono molto difficili da curare. 

Tra le infezioni meno gravi causate dallo Stafilococco aureo vi sono le anche intossicazioni alimentari, causate dall’ingestione di una specifica tossina (chiamata enterotossina) prodotta dal batterio stesso. Lo Stafilococco aureo, infatti, è la più frequente causa di tossinfezione alimentare (le intossicazioni alimentari causate da microrganismi patogeni): quando gli stafilococchi contaminano gli alimenti – soprattutto quelli ricchi di proteine come carni, prodotti a base di uova, creme e latticini – essi producono l’enterotossina, che è in grado di agire direttamente sullo stomaco e sull’intestino, causando i sintomi tipici di un’intossicazione alimentare. 

L’enterotossina è molto resistente: mentre gli stafilococchi possono essere inattivati dal calore derivante dalla cottura, questa molecola resiste anche alle alte temperature e alla sterilizzazione in autoclave. La tossina agisce rapidamente, per cui i sintomi si manifestano poco tempo dopo l’ingestione, dai 30 minuti fino alle 6 ore, e comprendono vomito, crampi addominali, diarrea e meno frequentemente febbre. Come la maggior parte delle intossicazioni alimentare, generalmente i sintomi sono di breve durata e l’infezione guarisce spontaneamente da un minimo 24-48 ore a poche settimane, ma, potendo causare grave disidratazione, è bene monitorare i sintomi e il decorso della malattia.

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