Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Sbattezzarsi è più facile di quanto si creda, anche grazie all’aiuto dell’Unione degli atei agnostici e razionalisti (Uaar ). In Italia il numero delle persone che ha richiesto lo sbattezzo è aumentato costantemente negli ultimi anni. Nonostante non si conosca il totale esatto, secondo Uaar circa 100mila persone hanno preso volontariamente questa decisione, dalla fine degli anni Novanta a oggi. Nel frattempo, il numero di neonati battezzati è sceso sotto al 70% delle nascite.
- Perché il battesimo dei minori va contro la legge italiana?
- Come ci si può sbattezzare?
- Dove e come inviare la lettera?
- Quanto ci vuole per essere sbattezzati?
- Altre informazioni utili sullo sbattezzo
Perché il battesimo dei minori va contro la legge italiana?
Secondo la Corte costituzionale (con la sentenza 234 del 1984) l’adesione a una qualsiasi comunità religiosa deve essere basata sulla volontà della persona e non su quella dei genitori o tutori. Pertanto, secondo la legge italiana, un bambino o una bambina non sono in grado di esprimere la propria volontà di aderire a una qualsiasi confessione, soprattutto prima ancora di aver imparato a parlare come accade spesso per il battesimo.
Inoltre, secondo la legge 196 del 2003, l’appartenenza religiosa è considerata un dato sensibile, esattamente come l’appartenenza sindacale e politica, la vita sessuale e la salute dell’individuo. Pertanto, come la legge impedisce ai genitori di iscrivere i propri figli minori a un sindacato, a un partito politico, a un’associazione, dovrebbe allo stesso modo impedire l’adesione a un’organizzazione religiosa.
Come ci si può sbattezzare?
Per poter essere sbattezzati occorre aver compiuto almeno 16 anni o avere ottenuto, in caso di minore, l’autorizzazione dei propri genitori. Per farlo, serve solamente inviare una lettera al sacerdote della parrocchia in cui si è ricevuto il battesimo, esprimendo la propria volontà di non far più parte della Chiesa cattolica. A questo link fornito da Uaar, si può trovare un esempio di cosa scrivere nella lettera, contenente i dati essenziali per l’esito positivo della richiesta.
Dove e come inviare la lettera
La lettera deve essere inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, via email o via fax, purché si conoscano l’indirizzo di posta elettronica o il numero di telefono, o recapitata personalmente. È sempre importante farsi rilasciare una ricevuta firmata dal parroco che attesti la consegna del documento, la ricevuta di ritorno in caso di raccomandata e mantenere traccia della comunicazione, per evitare di essere ignorati dai funzionari ecclesiastici.
Per la giurisprudenza italiana è il parroco e nessun altro a poter procedere con lo sbattezzo. Se non si conosce la parrocchia di battesimo, si può effettuare una ricerca sul portale della Conferenza episcopale italiana o chiedere aiuto a Uaar, tramite l’indirizzo mail soslaicita@uaar.it. In alternativa si può richiedere alla parrocchia dove si effettuata la comunione, la cresima o dove si è svolto il proprio matrimonio, chiedendo la comunicazione dei dati relativi alla parrocchia dove si è ricevuto il battesimo.
Quanto ci vuole per essere sbattezzati?
Le parrocchie sono obbligate per legge a rispondere alla richiesta di sbattezzo entro 15 giorni dalla ricezione della richiesta. Perché l’atto sia andato a buon fine, i funzionari devono inviare una lettera al richiedente o alla richiedente in cui dichiarano di aver annotato sull’atto di battesimo e sul registro dei battezzati, quanto richiesto dallo “sbattezzando”.
Nel caso di mancata riposta dall’autorità religiosa, si può fare ricorso al Garante della privacy che è tenuto a intervenire per far rispettare le proprie volontà. Anche in questo caso l’Uaar offre la propria assistenza. Il ricorso è gratuito e può essere effettuato tramite reclamo o segnalazione.
Altre informazioni utili sullo sbattezzo
Richiedere lo sbattezzo non influisce in alcun modo sul proprio matrimonio, se ci si è sposati in chiesa, o sui sacramenti di altri nel caso si abbia avuto il ruolo di testimone di nozze o di padrino o madrina di battesimo o cresima. Inoltre, non è dovuto alcun contributo in denaro per le spese sostenute dalla parrocchia per procedere allo sbattezzo.
In alcuni Paesi (ma non Italia) sbattezzarsi può anche garantire alcuni vantaggi economici. In Germania o Austria si può venire tassati per la propria appartenenza alla chiesa cattolica, per un’importo pari a circa 60 euro al mese su uno stipendio di 2mila euro.