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Quando si dice architettura, si pensa sempre alle costruzioni della realtà: castelli, luoghi di culto, fabbriche, case, centri commerciali. In pietra, mattoni, legno o cemento armato. Si pensa naturalmente alle varie declinazioni nei vari stili, realizzate nei vari periodi storici. Ma si esaurisce veramente qui il campo di indagine dell’architettura o c’è qualcos’altro? In effetti esiste anche un’altra architettura, che ha cominciato a svilupparsi almeno un secolo fa, se non prima. E’ l’architettura dei giocattoli, la cosiddetta architettura ludica.
Nel corso del tempo i creativi che si sono dedicati alla realizzazione di diorami, di castelli in miniatura, di di garage, di residenze più o meno fantasiose, di covi per i cattivi, hanno dato vita a un’architettura parallela con una propria fisionomia e con un proprio carattere specifico.
C’è tutto un mondo di architetture-giocattolo, di diorami e scatole di modellini da costruire, che non di rado strizzano l’occhio a palazzi eclettici, castelli kitsch, residenze massimaliste e architetture presenti in romanzi, film, serie televisive, dipinti famosi.
Nell’architettura ludica spesso si confrontano e convivono in buona pace cultura alta e bassa, riunendo sotto un unico comun denominatore l’immaginario del Grand Hotel de Balbec della Recherche proustiana, le caverne dei paladini della giustizia, i garage giocattolo degli anni ‘60, una villa in penombra di un quadro di Magritte, il castello della Bella addormentata, la casa di Hansel e Gretel, la torre dei tarocchi, i castelli dei tiranni dei fumetti, le dimore sintetiche del mondo virtuale di Second Life, l’albergo dell’Anno scorso a Marienbad, il Fort Apache dei soldatini e le architetture di Metropolis, la vecchia fattoria della canzone omonima.
In sintesi si crea un percorso trasversale nel campo dell’architettura, del pop design, dei giocattoli e dei videogiochi.
Ora, osservando questo fenomeno in prospettiva, è possibile anche stabilire tutta una serie di periodi che in qualche modo ripercorrono quelli dell’architettura vera. Ecco quindi una serie di esempi che raccontano per sommi capi come si sia evoluto questo tipo di architettura