martedì, Settembre 26, 2023

Che capolavoro terrificante l'episodio 24/7 di Sandman!

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Quando David Thewlis entra in una tavola calda in 24/7, il quinto episodio della serie Sandman su Netflix, i fan di Neil Gaiman sanno bene che incubo sia in serbo per l’ora successiva. Il macabro episodio è il capolavoro dello show: musica da camera che aumenta lentamente, ma qui non si tratta di note ma di depravazione, cresciuta fino a farla esplodere. Come tutte le migliori storie dell’orrore ci inducono a pensare: le persone sanno essere malvagie quanto i mostri.

All’inizio della serie, il signore dei sogni Morfeo (Tom Sturridge) viene catturato da un aristocratico occultista e gli vengono rubati i suoi artefatti magici: un sacchetto di sabbia, il suo elmo e un rubino. Quest’ultimo finisce nelle mani di John Burgess (David Thewlis), figlio illegittimo del rapitore di Morfeo, che ne usa il potere manipolatorio per controllare gli altri. 

Sistematosi a un tavolo di un diner, mette in atto il suo piano per creare un mondo “più vero” impedendo agli avventori di mentire per le successive 24 ore. Ma le sue nobili intenzioni si vacillano quando si trova di fronte alla realtà che la verità non è per forza e sempre bella.

In una serie di puro massimalismo – nella presentazione e nelle puntate – il mondo microcosmico della tavola calda è un rinfrescante ritorno allo stato naturale. Sotto il controllo del rubino rubato, la verità si svela senza inibizioni. I segreti e le bugie celati meglio vengono involontariamente rivelati, e i commensali traditi si provocano l’un l’altro fino a raggiungere una fine violenta.

Il tutto si svolge attraverso gli occhi di Thewlis, che offre forse l’interpretazione migliore della serie. L’attore attenua l’inquietante contegno di Burgess con una dolcezza che lo rende senza pretese. A prima vista, appare fragile e vulnerabile: un cattivo ingannevolmente e spaventosamente normale.

Questo adattamento è, certo, un po’ più leggero: mentre la violenza non esplode fino ai minuti finali, il fumetto vede John Burgess costringere i commensali a commettere atti sempre più orribili con il passare delle ore. Il sesso è più estremo, gli arti vengono mutilati e l’umanità è ridotta ai suoi istinti più primordiali. Questo lo rende una sorta di anomalia in una serie di fumetti che non punta molto sull’orrore. «La cosa bella è che non ho mai più dovuto fare un’esperienza così cupa», ha detto Gaiman a Entertainment Weekly. «I lettori sanno che ne sono capace e che le cose possono diventare oscure». Basta e avanza.

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