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Siete abituati a spendere centinaia di euro per i trasporti pubblici ogni anno? Non deve necessariamente essere così: in alcuni paesi, tutti i viaggi in autobus, treno e tram potrebbero infatti essere completamente gratuiti. Le aziende che gestiscono il trasporto pubblico in diversi posti del mondo sembrano disposte a rischiare di ottenere minori entrate per scoprire se rendere gratuiti i mezzi pubblici possa aiutare a ridurre gli spostamenti in auto e far funzionare meglio le città.
Nonostante ad oggi gli esperimenti in questa direzione abbiano prodotto prove contrastanti, rinunciare a far pagare i mezzi ha altri vantaggi, dalla garanzia di un accesso equo ai trasporti alla puntualità degli autobus; i costi, poi, sarebbero compensati dai risparmi sui sistemi di emissione dei biglietti o sui controlli.
Anche se non pagare i mezzi potrebbe sembrare strano, gli esperti fanno un parallelo tra il trasporto pubblico e la sanità, le biblioteche e le scuole: servizi che alcune persone sfruttano più di altre, ma che vengono comunque finanziati dalla collettività. “Eliminare le tariffe significa dire alle persone che hanno il diritto a spostarsi a prescindere dai propri mezzi economici, perché si tratta di un bene pubblico”, spiega Jenny Mcarthur, ricercatrice che si occupa di infrastrutture urbane allo University College di Londra. La necessità di un cambio di mentalità, d’altronde, è impellente: il trasporto su strada è responsabile del dieci per cento delle emissioni globali di anidride carbonica, mentre l’impennata dei prezzi dei carburanti mette a dura prova i bilanci delle famiglie.
Esempi dal mondo
Per questo motivo diverse città e paesi di tutto il mondo stanno puntando sui mezzi pubblici gratuiti. L’ultima ad aggiungersi all’elenco è la Spagna, che offre corse gratuite in treno su tratte selezionate da alcuni mesi, per alleviare la pressione sui pendolari causata dall’aumento del costo della vita. Molti altri paesi europei, nel frattempo, offrono già corse gratuite o fortemente scontate. La Germania ha introdotto un abbonamento da 9 euro al mese, l’Irlanda ha ridotto le tariffe per la prima volta in 75 anni e l’Italia distribuirà un buono una tantum fino a 60 euro per il trasporto pubblico ai lavoratori a basso reddito [qui abbiamo spiegato a chi spetta e come ottenerlo, ndr]. Lussemburgo e Estonia, inoltre, hanno eliminato i biglietti per convincere i pendolari ad abbandonare l’auto già diversi anni fa, la stessa motivazione che ha spinto l’Austria a introdurre l’anno scorso il Klimaticket giornaliero da 3 euro per il trasporto nazionale.
Anche se le corse gratuite portano a un aumento degli utenti, non necessariamente si tratta di persone che usano abitualmente l’auto. In Estonia, i trasporti gratuiti sono stati sfruttati in misura maggiore da coloro che si spostavano a piedi o in bicicletta, una tendenza che si ripete altrove. Questo è un problema, poiché i pedoni e i ciclisti producono meno emissioni rispetto al trasporto pubblico.