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C’è di più. Non è solo una questione di genere ma anche generazionale. La società cambia, con lei i protagonisti della politica e le loro abitudini. Certo in Italia una prima ministra di trent’anni è già di per sé stessa un’immagine fantascientifica, la controprova è l’entusiasmo social che Marin ha provocato per esempio in occasione della sua recente visita in Italia o sempre in quella del festival in cui ha partecipato con un outfit che è (o può essere, ognuno decide per sé) quello di una 36enne in libera uscita. Tutti i limiti e gli ostacoli della nostra evoluzione politico-generazionale stanno purtroppo stretti in quelle isterie da fan, che guardano a una donna giovane, spontanea e progressista in una carica importante come a un fatto esotico, peggio a un miraggio impossibile in casa propria.
Non a caso i giovani politici, in Italia, sono stati spesso costretti a travestirsi “da vecchi”, a comportarsi, parlare, conciarsi e fare cose in modo rassicurante per un elettorato anziano (o per meglio dire conservatore pure se giovane), dando fra l’altro per perso quello dei coetanei. Guardate a uno degli ultimi video di Giorgia Meloni, perché rientra in quel filone. Come ha commentato Chiara Alessi su Twitter, “pensare che farsi immortalare davanti allo scaffale di nonna, con angeli di terracotta, statuine Lladró, foto d’infanzia con lo gnomo, portaincensi brandizzati, cornici d’argento, sia una cosa casuale” è ovviamente un’ingenuità. Per questo oltre che un problema di genere nelle reazioni al divertimento spensierato di Marin c’è anche e soprattutto l’irrisolto problema di un avvicendamento generazionale che non avviene mai per davvero e per intero. I 100 giorni del governo Renzi, nominato premier a 39 anni, costituirono un’illusione ottica presto smentita dallo stesso protagonista, nei calcoli e nelle scelte politiche degne della Prima Repubblica. Uno stallo ormai paludoso che blocca ogni minimale evoluzione del modo in cui guardiamo alla classe politica perfino nel riportare le notizie: sempre alla forma, forzosamente inchiodata a pregiudizi di ogni tipo, e molto poco alla sostanza.