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L’epidemia di vaiolo delle scimmie ha fatto la prima vittima italiana. Si tratta di un uomo di 50 anni – Germano Mancini, carabiniere di stanza a Scorzè, in Veneto- che dal 15 agosto si trovava in viaggio a Cuba. A darne notizia è proprio il ministero della salute dell’isola, che in una nota afferma che, nonostante il ricovero in ospedale, nella notte del 21 agosto il paziente è deceduto per sepsi “dovuta a broncopolmonite con germe indeterminato e danni a più organi”.
Cosa sappiamo
Oltre a quanto riferito dalle autorità cubane, che hanno proceduto all’autopsia, non ci sono molte altre informazioni. Si sa che l’uomo ha accusato dapprima un malessere generale a partire dal 18 agosto. Rivoltosi ai medici per l’aggravarsi delle condizioni, è stato trasportato d’urgenza in ospedale dopo aver subito un arresto cardiaco, dal quale però si sarebbe ripreso. Poi la situazione è ulteriormente peggiorata, fino al decesso nella notte del 21 agosto. L’autopsia e le analisi avrebbero escluso altre patologie infettive nel paziente. Le persone in viaggio con Mancini sono al momento asintomatiche e si trovano in isolamento a Cuba, assistite anche dal personale dell’ambasciata italiana. Se le informazioni verranno confermate, il carabiniere sarà la prima vittima italiana del virus monkeypox e anche il primo caso registrato a Cuba.
Come riportato dall’Ansa, Francesco Vaia, direttore generale dell’istituto Spallanzani di Roma, ritiene che la morte del nostro connazionale, per quanto tragica, sia un caso eccezionale, che non deve provocare allarme tra la popolazione, dato che in genere “la malattia decorre in modo benigno, senza complicanze gravi, con la guarigione che sopraggiunge dopo 2-3 settimane”.
I dati dell’epidemia di vaiolo delle scimmie
In Italia secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute del 23 agosto i casi confermati sono 714, 25 in più rispetto all’ultima rilevazione. 194 casi sono collegati a viaggi all’estero e l’età mediana delle persone colpite è di 37 anni (con un range che va dai 14 a 71). La stragrande maggioranza (704) sono maschi. La regione con più segnalazioni è la Lombardia (308), a cui seguono Lazio (128), Emilia-Romagna (73), Veneto (48). Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d’Aosta, invece, non hanno per ora riportato contagi.
Stando ai Centers for disease control and prevention (Cdc) statunitensi, nel mondo si contano 42.954 casi totali di vaiolo delle scimmie, di cui 42.567 in località che storicamente non hanno mai registrato casi. In Europa l’European centre for disease prevention and control (Ecdc) conta al 18 agosto 16.162 casi confermati in 29 paesi dell’area.