mercoledì, Settembre 27, 2023

Il calciatore più ricco del mondo non è Ronaldo e nemmeno Messi. È Faiq Bolkiah, il nipote del sultano del Brunei

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Il calciatore più ricco del mondo è sconosciuto ai più. Altro che Cristiano Ronaldo, Lionel Messi o Neymar jr. Il vero paperone del calcio mondiale si chiama Faiq Bolkiah, ha ventiquattro anni ed è un attaccante del Chonburi Football Club, squadra che milita nella Thai League 1, la Serie A della Thailandia. Faiq Bolkiah è figlio di Jefri Bolkiah, il Principe del Brunei, ed è nipote di Hassanal Bolkiah, il Sultano del Brunei. Nato a Los Angeles il 9 maggio del 1998, Faiq Bolkiah è in possesso della doppia cittadinanza, quella statunitense e quella bruneiana. Cresciuto col sogno di diventare un calciatore professionista, Faiq Bolkiah non ha mai avuto la necessità di lavorare per mantenersi e quindi si è sempre dedicato al pallone. 

Ma quanto è ricco?

Lasciate stare le classifiche che escono ogni anno sui calciatori con i conti correnti più gonfi del pianeta. Faiq Bolkiah, nel suo quasi anonimato, è molto più ricco di loro. Il suo patrimonio stimato ammonta a 18 miliardi di euro. Per comprendere appieno la fortuna economica del giovane bruneiano basta pensare che la ricchezza accumulata finora da Cristiano Ronaldo è di circa 1 miliardo di euro.

La carriera

Faiq Bolkiah inizia a giocare a calcio con una certa costanza nel 2009, quando a undici anni entra a far parte della rosa delle giovanili del Southampton. L’impegno e la volontà ci sono, le qualità decisamente meno. E così il giovanissimo Faiq Bolkiah fatica a farsi largo. Le stagioni passano e arriva il 2014, anno nel quale, inaspettatamente, gli osservatori del Chelsea decidono di credere in lui (chissà se avevano visto delle buone prospettive di crescita oppure invogliati da portare a Cobham, il centro d’allenamento del Chelsea, un ragazzo dal cognome così importante). I Blues di Londra gli fanno firmare un contratto biennale. Le cose non vanno benissimo e nel 2016, alla scadenza dell’accordo, il Chelsea lo lascia libero di trovarsi un altro club. Faiq Bolkiah non si perde d’animo e si accorda con lo Stoke City che gli permette di allenarsi insieme alla loro rappresentativa giovanile. Il bruneiano suda e fatica per mettersi in mostra, ma niente, anche i Potters decidono di poter fare a meno di lui. Ma i sogni vanno difesi e allora Faiq Bolkiah continua a cercarsi una squadra pronta a puntare sulle sue molto ben nascoste qualità. E chi si presenta alla sua porta? Addirittura il Leicester City, il club che Claudio Ranieri ha portato miracolosamente a vincere la Premier League. Le Foxes gli danno una chance, facendogli firmare il suo primo contratto da professionista e inserendolo nel gruppo della squadra “Riserve”. Al Leicester City, Faiq Bolkiah almeno un po’ si vede. Scende in campo in qualche partita di Youth League ed appare addirittura nella foto ufficiale della squadra per la stagione 2018/2019. Resterà all’ombra del King Power Stadium fino al giugno del 2020, momento in cui il club gli comunica che può ritenersi libero. Di nuovo, ancora. E allora? Niente paura. Faiq Bolkiah è tenace ed ha una forza di volontà incrollabile. La sua caccia alla nuova squadra dura poco perché il CS Maritimo (club portoghese che milita attualmente in Primera Liga) lo acquista. Nella prima stagione, però, Faiq Bolkiah è un fantasma: zero presenze. L’anno dopo le cose vanno leggermente meglio, due presenze e zero gol. Così al termine dell’ennesima stagione deludente, anche il CS Maritimo lo saluta. E lui si accasa subito al Chonburi, dove almeno gioca dodici partite (ovviamente senza segnare).

Ma in Nazionale…

Il calciatore più ricco del mondo che fatica giocare anche nella serie A della Thailandia viene però spesso convocato dalla sua Nazionale. L’importanza del Papà e dello zio pesano sulle decisioni del commissario tecnico? Non lo sappiamo, ma qualche dubbio c’è. Faiq Bolkiah ha indossato finora la maglia della Nazionale sei volte, andando anche in gol! In realtà, l’unica rete realizzata è stata su calcio di rigore e possiamo immaginarci l’emozione…

Le sue parole

“Gioco a calcio da quando sono piccolo, ho sempre avuto un pallone tra i piedi. I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, ma mi hanno preparato con fermezza, sia fisicamente sia psicologicamente. Oggi sono il mio punto di riferimento”. Il football, intanto, resta un bel passatempo o poco più.    

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