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La Russia è stata accusata di aver scollegato la centrale nucleare di Zaporizhzhia dalla rete elettrica nazionale ucraina. A dare l’annuncio di una mossa attesa da tempo, dopo l’occupazione della più grande centrale nucleare d’Europa da parte delle forze di occupazione di Mosca, è l’operatore energetico nazionale ucraino, Energoatom, attraverso l’agenzia stampa locale Unian.
Giovedì 26 agosto Energoatom ha comunicato che Zaporizhzhia è “totalmente scollegata“ dalla rete dopo i danni alle linee di comunicazione. “I due reattori dell’impianto sono stati disconnessi dalla rete. Di conseguenza, le azioni degli invasori hanno causato per la prima volta nella sua storia la disconnessione completa della centrale nucleare dalla rete elettrica“, ha affermato il gruppo di Stato su Telegram.
Successivamente la centrale è stata riconnessa. Ad affermarlo sono fonti filorusse, le autorità municipali di Energodar, dove ha sede l’impianto. Mosca punta il dito contro bombardamenti che sarebbero stati effettuati dagli ucraini. A riferire la notizia è l’agenzia stampa russa Interfax, che menziona l’attivazione dei sistemi di sicurezza della centrale e un blackout che ha lasciato per alcune ore senza elettricità le regioni sotto controllo russo nelle province di Zaporizhzhia e Kherson a causa dei bombardamenti.
La centrale nel mirino
Dallo scorso 5 agosto le zone che circondano la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, sono state colpite da bombardamenti. La questione sta destando grande preoccupazione nella comunità internazionale. Il segretario generale dell’Onu António Guterres ha chiesto alla Russia e all’Ucraina di interrompere gli scontri nell’area che circonda la centrale e istituire una zona demilitarizzata per scongiurare eventuali incidenti.
Già prima dell’inizio dei bombardamenti Rafael Grossi, il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), aveva definito la situazione nell’impianto, che dallo scorso 4 marzo è sotto il controllo delle forze russe, “completamente fuori controllo”, ribadendo che che “ogni principio di sicurezza nucleare è stato violato” e che le conseguenze potrebbero essere “estremamente serie ed estremamente gravi e pericolose”. Grossi è pronto a condurre personalmente un’ispezione della centrale e l’Onu ha garantito copertura e assistenza per guidare la delegazione da Kyiv a Zaporizhzhia, ma finora la Russia non ha dato il via libera alla missione.
Ucraina e Russia si stiano accusando a vicenda degli attacchi. Dato che la centrale è sotto il controllo dell’esercito russo ma è situata molto vicino alla linea del fronte, è difficile fare una ricostruzione affidabile. Secondo il Wall Street Journal dietro gli attacchi c’è la Russia, il cui scopo è staccare Zaporizhzhia dalla rete elettrica del paese. Eventualità che si sarebbe concretizzata proprio in queste ore. Prima della guerra la centrale forniva un quinto di tutta l’energia elettrica prodotta in Ucraina e se il paese fosse privato del suo contributo, sarebbe in seria difficoltà, considerata anche la situazione critica del mercato energetico in Europa. La Russia, tuttavia, non ha al momento infrastrutture per deviare i flussi produttivi.