martedì, Aprile 16, 2024

Perché abbiamo voglia di cibi grassi?

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La voglia di cibi grassi e zuccherati la conosciamo tutti: capita spesso, non solo nelle classiche serate trascorse davanti alla tv, ma anche mentre si è seduti alla scrivania a lavorare o mentre si è in giro. Arriva all’improvviso, e altrettanto velocemente abbiamo bisogno di esaudire il desiderio. E così si ripete il copione: apriamo la dispensa (o il distributore, se siamo in ufficio) alla ricerca di patatine, cioccolato, merendine, panini molto farciti, o uno snack qualunque purché sia molto salato o molto dolce

La ricerca della felicità

La «colpa» di questa voglia di cibi grassi è tutta del cervello e in fondo anche dalla nostra perenne ricerca di felicità, perché proprio questi alimenti ricchi di insani grassi insaturi e carboidrati semplici sono tra quelli che fanno crescere i livelli di dopamina, neutrotrasmettitore da cui dipende anche la sensazione di piacere. È come se fossero una ricompensa: un appagamento immediato, come succede quando facciamo sesso. E proprio come un orgasmo, dopo averlo provato il piacere svanisce, perché questi cibi sono dei falsi amici: provocano infiammazioni intestinali perché sono difficili da digerire, e quindi ci fanno anche sentire più stanchi e meno concentrati dopo averli mangiati, e inoltre possono creare dipendenza.

Quando diventa un problema

Se capita una volta ogni tanto, infatti, la «caccia in dispensa» non ha ovviamente conseguenze sul peso e soprattutto sulla salute. Se però diventa una costante bisogna cominciare a farsi qualche domanda, chiedendo il consulto di un esperto: potrebbe essere dettata da carenze di vario tipo, per esempio di sodio se si è orientati sui cibi più salati, dallo stress eccessivo perché il cortisolo porta anche ad avere più fame, dalla mancanza di sonno che determina uno squilibrio degli ormoni che regolano sazietà e bisogno di mangiare e cioè leptina e grelina. Inoltre, non da ultimo, questo desiderio irrefrenabile potrebbe essere fame nervosa (o «emotiva» come preferiscono chiamarla gli esperti) che ci porta a desiderare determinati cibi, che sono poi  quelli più zucchini e calorici, convinti che siano gli unici a poterla placare, e che alla lunga può diventare un vero e proprio disturbo alimentare. 

Le alternative

La buona notizia è che le alternative al junk food sono tante, dalla frutta secca che è ricca di minerali che aiutano a tenere sotto controllo l’ansia e di triptofano che favorisce il buon umore ,ai cereali integrali che sono ricchi di vitamina B che aiuta a regolare il sistema nervoso, oppure cioccolato – ma fondente – che è un acceleratore di serotonina. Idee extra? Chiudere la dispensa e fare qualcosa di bello: una passeggiata, una corsa, un bel film, una chiacchierata con gli amici. Per stamparsi in faccia un bel sorriso, funzionano sempre!

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