sabato, Settembre 30, 2023

TikTok crea dipendenza e può rovinare Internet per sempre?

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Secondo un rapporto di una società di ricerca che lavora a Wall Street, TikTok sarebbe in grado di creare lo stesso livello di dipendenza di una droga pesante. Secondo Bernstein Research, l’algoritmo sviluppato dall’azienda cinese e il suo utilizzo nell’applicazione sotto forma di video brevi e storie a ripetizione sono la cosa più vicina all’effetto che dà il crack in una sorta di spirale di dipendenza che viene aumentata video dopo video: «La viralità dei contenuti fornisce endorfina agli utenti post dopo post, proprio come il crack fa effetto dose dopo dose» scrivono nel rapporto ripreso da Business Insider. Gli effetti di dipendenza dei social dovuti proprio alla ricompensa gratificante dei like o dei follower erano conosciuti da tempo, ma mai nessun ente di ricerca si era mai spinto così oltre per fare un paragone con il mondo della tossicodipendenza. «Gli effetti della cocaina richiedono tempo per essere attivati, mentre l’effetto del crack è istantaneo ma svanisce rapidamente, spingendo l’utente a cercare un altro “colpo” creando una dipendenza fuori dal comune» si legge nel report dove viene preso di mira anche Facebook, paragonato (come effetti) più alla cocaina considerata la necessità di decidere cosa guardare nello scroll del feed.  

All’interno della stessa ricerca, l’azienda si interroga anche sul futuro di Internet, chiedendosi se il metodo TikTok non possa aver rovinato Internet: non sono pochi, infatti, i tentativi di imitazione che stanno snaturando diverse piattaforme, anche tra le più conosciute. Sappiamo bene della rincorsa spasmodica di Instagram per non rischiare di essere travolta dal ciclone targato Bytedance, ma anche di YouTube che con gli Shorts ha 1,5 miliardi di spettatori che guardano 30 miliardi di cortometraggi al mese. Ma la tendenza si sta allargando anche al di fuori del mondo social. Amazon che sta pensando di introdurre recensioni video in una sorta di formato social ancora in fase di test tra i dipendenti, mentre perfino Netflix non è stato immune da questo fenomeno: l’app si è appena aggiornata per introdurre una sorta di modalità Storia in cui non puoi commentare, inviare video o cercare altri utenti, ma che puoi scorrere proprio come su TikTok guardando mini-trailer di film e serie TV in programmazione sulla piattaforma.  

La preoccupazione degli analisti è che questo format breve, che deve catturare subito l’attenzione degli utenti, possa portare ad un ulteriore crollo della concentrazione rischiando di dover cambiare il modo in cui è strutturato adesso Internet. Chi progetta siti web sa che deve fare in modo di visualizzare ciò che cerca l’utente in pochi secondi, altrimenti questo si stufa ed esce; se questo tempo dovesse ridursi ancora, bisognerà far evolvere la Rete per stare dietro a queste nuove esigenze. Un cambiamento strutturale che coinvolgerà tutti i social, compresi quelli più tradizionali come Facebook o Twitter, e che nell’arco di pochi anni spingerà anche a trasformare i vecchi siti web. Ulteriori perdite nella capacità di attenzione degli spettatori potrebbero «diluire strutturalmente la monetizzazione del tempo degli utenti in tutto il settore degli annunci digitali con conseguenze gravi» per tutto il settore.  

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