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Ma soprattutto, il piano non richiede modifiche hardware né la connessione di accessori agli smartphone, visto che la maggior parte di quelli in commercio sarà già compatibile con il servizio. Basterà trovarsi all’aperto e non avere ostacoli nella visuale del cielo, perché il segnale che arriverà dallo spazio simulerà quello classico di una stazione radio base utilizzando gli stessi spettri e protocolli: a tal proposito, Elon Musk ha rivelato di aver già chiesto alla commissione federale per le comunicazioni americana (Fcc) il permesso per sfruttare la relativa banda a 2 GHz sul territorio, compresi Alaska, Hawaii e Portorico. Sarà però necessario mettere in orbita nuovi satelliti Starlink dotati di apposite antenne di grandi dimensioni (25 metri quadrati) lanciabili soltanto con il vettore spaziale Starship, visto che risultano troppo pesanti per il Falcon 9; in caso di ritardi sarà realizzata una versione ridotta dei satelliti, che garantiranno però performance limitate.
Il servizio partirà in fase beta di test a fine 2023 supportando in un primo momento solo sms e mms oltre ad app di messaggistica, per poi essere successivamente ampliato a servizi voce e di copertura dati. Sarà limitato solo agli Usa? Per il momento sì, ma Sievert e Musk si sono rivolti agli operatori internazionali alla ricerca di collaborazioni per estendere questa copertura mista a un livello più globale.