mercoledì, Marzo 22, 2023

Il divano amato da Frank Ocean e Kanye West

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Il divano amato da Frank Ocean e Kanye West

2017©AntoineBootz

Già agli inizi della sua carriera, Paulin divenne il primo grande designer moderno della Francia. Ispirato dal moderno design scandinavo e americano, Paulin seguì quella stessa energia, sfornando per un decennio un sacco di sedie e scrivanie immaginifiche che erano al contempo utili e divertenti. La sua Mushroom Chair del 1960 — elastica, con la struttura in metallo nascosta, semplice; l’avete vista — ha dato il via all’era moderna in Francia, e l’elenco dei suoi successi di quel periodo è lungo. Paulin «partiva sempre dalla soluzione tecnica» quando progettava, spiega Benjamin. La funzione di un pezzo ne determinava stile, forma e intenzione artistica. Il lavoro del designer variava da un produttore di mobili all’altro — per i clienti più chic i progetti erano più regali — ma tutti i suoi pezzi erano oggetto di un lavoro intenso. Molti dei suoi primi pezzi rimangono ancora oggi in produzione grazie a distributori diversi. I progetti made-in-France degli anni ’50 sono stati affidati a Ligne Roset, il portabandiera francese dell’arredamento. Artifort realizza i suoi pezzi tubolari. PPP gestisce tutte le creazioni più eccentriche. La maggior parte dei pezzi che PPP lancia non erano mai usciti dall’album di disegni; Benjamin stima che il novanta percento dei progetti non siano mai stati effettivamente prodotti. Sono tutte idee da cui, a detta del figlio, Paulin era “ossessionato” ma che erano troppo costose da realizzare, o troppo difficili da adattare alla produzione industriale «senza perdere il senso del design.». Alcuni, come il Dune, erano semplicemente troppo grandi.Negli anni  Ottanta, Paulin riprese a lavorare con il legno, per cui realizzava i pezzi lentamente e meticolosamente. I progetti per Mitterrand, venduti in origine in edizioni di dodici, erano meraviglie tecniche, non potevano, né possono oggi, essere prodotti industrialmente e sono fatti di fondamenti complicati, fragili, come l’amaranto. Moltissimi mobili difficili vengono attualmente realizzati su ordinazione, o in numeri limitati, principalmente come modo per proteggere i designer dalle insidie della produzione incontrate da Paulin. Negli anni ’Ottantas, “nessuno capiva veramente” perché suo padre facesse tutto in quantitativi ridotti, sottolinea Benjamin. Ma adesso è la norma. Per quest’anno e per il prossimo, l’azienda è focalizzata sulla produzione del numero di pezzi che riesce a realizzare eseguendo alla perfezione i dettagli, pubblicando libri, e curando quelle che Benjamin definisce mostre viventi che presentano i mobili: una in Francia l’anno prossimo, e un’altra in autunno a Tokyo, con l’architetto Yoshio Taniguchi. PPP è un’azienda produttrice di mobili, certo, e delle migliori, ma è in realtà più un atto di sostegno, che colma il divario tra arredamento funzionalista e design d’avanguardia. PPP aiuta il resto del mondo a mettersi al passo con un designer in anticipo sul suo tempo. Il modo migliore per riuscirci potrebbe essere un divano grandissimo.

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