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Circa un terzo del Pakistan è stato sommerso da violente inondazioni, che hanno causato la morte di oltre mille persone e circa mezzo milione di sfollati. Il paese è stato flagellato da otto settimane di piogge torrenziali, causate da una stagione dei monsoni anomala che la ministra per il Cambiamento climatico Sherry Rehman ha definito “una distopia climatica”. Per sostenere il paese in questa emergenza, le Nazioni Unite stanno preparando un fondo da 160 milioni di dollari dedicati a interventi di soccorso e ricostruzione.
Tra luglio e agosto il Pakistan è stato colpito dalle piogge più copiose mai registrate dal 1960. In poco più di un mese nella provincia del Balochistan la pioggia è stata tre volte tanto quella che cade di solito in un anno intero. Valori anormali, le cui conseguenze sono state aggravate, secondo il ministro degli Esteri Bilawal Bhutto-Zardi intervistato dal Guardian, dallo scioglimento dei ghiacciai causato dal riscaldamento globale.
“Non ho mai visto una distruzione di questa portata”, ha detto il ministro, aggiungendo come molte colture che fornivano il sostentamento della popolazione siano state spazzate via. Ma il disastro non ha colpito solo il settore agricolo. Molti fiumi del paese hanno rotto gli argini anche nei pressi dei centri urbani distruggendo gli edifici, tra cui un albergo da 150 stanze. Secondo le prime stime del governo, la devastazione ha causato danni all’economia per 10 miliardi di dollari. “Si tratta di una stima preliminare che potrebbe essere molto più grande”, ha dichiarato il ministro della Pianificazione Ahsan Iqbal all’Associated Press.
L’evento climatico estremo ha coinvolto circa 33 milioni di persone, costringendo il governo a dichiarare lo stato di catastrofe naturale e ad avviare un’enorme operazione di soccorso con mezzi dell’esercito e aiuti internazionali. “Quello che stiamo vedendo in questi giorni è un oceano d’acqua che sommerge interi distretti. Questa non è una normale stagione dei monsoni, questo è un diluvio a tutti gli effetti, una è una distopia climatica che bussa alle nostre porte“, ha sottolineato la ministra Rehman all’emittente tedesca Deutsche Welle.
Secondo le dichiarazioni rilasciate al Guardian da Simon Bradshaw, del Climate Council of Australia, il Pakistan è uno dei paesi più colpiti dagli eventi climatici estremi legati al cambiamento climatico causato dall’uomo, nonostante in base ai dati della Banca Mondiale sia anche tra i paesi che meno contribuiscono alle emissioni di CO2 a livello globale. “In genere, i paesi che contribuiscono meno al problema del riscaldamento globale, come il Pakistan, sono quelli che pagano il prezzo più alto in termini di disastri meteorologici“, ha detto Bradshaw, sottolineando come sia responsabilità delle grandi economie mondiali fare di più per ridurre la loro dipendenza dai combustibili fossili e sostenere i paesi in via di sviluppo nella transizione ecologica.