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A due settimane dall’inizio di una scuola che tornerà in buona sostanza alle regole pre-pandemia di Covid-19, con l’obbligo di mascherine solo sui mezzi pubblici e negli ospedali, Wired fa il punto sulla pandemia da Covid-19. E lo fa grazie ai dataset che ormai da due anni e mezzo vengono alimentati quotidianamente dalla Protezione civile.
Intanto, le terapie intensive. L’occupazione di questi reparti è stato per mesi uno degli elementi determinanti per definire le misure di contenimento. Era il periodo dell’Italia suddivisa in colori che oscillavano dal bianco al rosso a seconda della gravità della situazione. Questo l’andamento dei ricoveri nel periodo compreso tra il 1 giugno ed il 28 agosto:
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Come si può vedere, il picco estivo si è registrato nella seconda metà di luglio, quando i ricoveri hanno superato le 400 unità. Numeri ben lontani da quelli visti tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile del 2020, in piena prima ondata, quando i ricoveri superarono le 4mila unità.
La stessa Agenas, agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, parla di un tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva pari al 2%. Mentre quelli in area non critica sono pieni al 9%. In entrambi i casi, si tratta di pazienti positivi al Sars-CoV-2. A due anni e mezzo dall’inizio della pandemia continua a non essere dato sapere quanti siano i pazienti non affetti dalla Covid-19 ricoverati in questi reparti.
L’altro elemento importante da tenere in considerazione per valutare come sia andata l’estate sotto il profilo della pandemia riguarda l’incidenza dei casi. Wired l’ha calcolata su base provinciale ogni 100mila abitanti sempre nel periodo compresto tra il 1 giugno e il 28 agosto. Questa la situazione:
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Un colore più scuro indica un’incidenza maggiore. Quella in assoluto più alta si è registrata in provincia di Catania (Sicilia), con 1.213,9 casi ogni 10mila abitanti nei tre mesi estivi. Quella più bassa, invece, a Cuneo (Piemonte) con 404,7. La media nazionale è stata di 740,3 casi ogni 10mila abitanti nei tre mesi estivi.
Al di là dei casi singoli, però, si nota come i colori più scuri si concentrino soprattutto nel Mezzogiorno. Questo è in parte dovuto anche al fatto che nelle aree a maggiore vocazione turistica la popolazione aumenta sensibilmente durante i mesi estivi. I calcoli sull’incidenza, però, vengono fatti sulla base della popolazione residente e quindi l’incidenza in queste aree rischia di essere sovrastimata.