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I rialzi nei prezzi dell’energia non risparmiano neanche il carburante. Secondo i dati del ministero della Transizione ecologica, nella settimana dal 22 al 28 agosto il prezzo del diesel per automobili è tornato sopra quota 1,80 euro, con un incremento del 3,69% rispetto alla settimana precedente. Aumenti anche nella benzina, arrivata a 1,76 euro, con un aumento dello 0,70% rispetto alla settimana precedente, e nel gasolio per riscaldamento, arrivato a 1,87 euro, in aumento del 4,28%.
La proroga sul taglio delle accise
Di conseguenza il governo sta pensando di prorogare ancora una volta il taglio delle accise sul carburante. Secondo il quadro attuale, gli sconti sulla benzina dovrebbero scadere il 20 settembre, ma l’intenzione di allungarli era stata preannunciata già a inizio agosto con il varo del decreto Aiuti bis. Un disegno di legge che agisca in tal senso non è stato ancora approvato, ma Ansa, citando diverse fonti di governo, sostiene che è in arrivo una nuova proroga di quindici giorni del taglio delle accise sui carburanti, che scadrà quindi il 5 ottobre. Sarebbe quindi confermato lo sconto di circa 30 centesimi al litro per benzina e diesel, e di circa dieci centesimi per il Gpl.
Come ha funzionato finora
Il motivo per cui la misura non è stata prorogata già a inizio agosto con il decreto Aiuti bis è che bisognava attendere i dati sull’extra-gettito Iva di luglio, con cui la misura, almeno parzialmente, si autofinanzia. Gli aumenti generalizzati nei prezzi hanno provocato infatti maggiori entrate nelle casse dello stato, che sono state reinvestite in questa misura.
E se non bastasse?
Secondo l’associazione di consumatori Assoutenti, la proroga del taglio delle accise potrebbe tuttavia non essere abbastanza. Secondo il presidente Furio Truzzi, sono necessarie “soluzioni strutturali e sul lungo periodo”, perché con il rialzo continuo dei prezzi tagliare le accise potrebbe non essere più sufficiente per garantire prezzi sostenibili per i consumatori.