Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
In Italia il 23,7% della popolazione ha più di 65 anni. Tra i paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) solo il Giappone con il 28,9% supera l’Italia per percentuale di popolazione in pensione o giù di lì. Calcolatrice alla mano, in Italia ci sono 14 milioni di elettori che fanno gola a tutti i partiti politici. Per questo il tema delle pensioni è perennemente al centro del dibattito pubblico ed è un perno della proposta politica in vista delle elezioni del 25 settembre.
Quest’anno il tema è anche di estrema attualità perché, dopo le deroghe temporanee di Quota 100 e Quota 102, se non cambia nulla in tempo utile dal primo gennaio del 2023 torna la legge Fornero. Tra il 2023 e il 2025, ha spiegato l’Inps, per le pensioni di vecchiaia bisognerà aspettare i 67 anni, ma leggendo i programmi dei partiti sembra proprio che i requisiti minimi possano cambiare ancora, con maggioranze più che trasversali.
Content
This content can also be viewed on the site it originates from.
Chi vuole abolire la legge Fornero
I partiti più barricaderi sulle pensioni sono Lega, Movimento 5 Stelle e l’Unione popolare dell’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Per il Carroccio “la profonda necessità di una revisione pensionistica in Italia è un’esigenza non più rimandabile”. Il principio, che aveva ispirato Quota 100, è che “ritardare l’accesso alla pensione crea ripercussioni sui giovani e sull’intero mercato del lavoro, rallenta il cambio generazionale”. Dopo il voto, è la promessa dei leghisti, si punta “a riformare e a stravolgere in meglio tutto il comparto pensionistico nazionale. Questo è l’obiettivo che abbiamo in mente: dobbiamo superare la legge Fornero con Quota 41”, permettendo ai lavoratori di andare in pensione anticipata di anzianità con 41 anni di contributi. “Per le donne si aggiunge un anno di contributi figurativi per ogni figlio, con il diritto alla pensione di vecchiaia che matura a 63 anni (oggi 67) di età e almeno 20 anni di contributi”, dice la Lega.
Il Movimento 5 Stelle, che tra le righe propone di far riconoscere gli stage a fini pensionistici, chiede di evitare “il ritorno alla legge Fornero, attraverso l’ampliamento delle categorie dei lavori gravosi e usuranti e attraverso meccanismi di uscita flessibile dal lavoro”. Nel programma per punti il partito guidato da Giuseppe Conte propone sistemi per aiutare “tutti quei giovani con carriere intermittenti che fanno fatica ad avere una pensione” e rilancia l’idea di una “pensione anticipata per le mamme lavoratrici”. In una intervista a Money, Conte ha spiegato nel dettaglio di voler “permettere ai lavoratori che sono nel sistema misto di uscire a 63 anni percependo subito la parte contributiva, a cui verrà sommata quella retributiva al raggiungimento dei 67 anni”.
Unione popolare di De Magistris chiede invece senza giri di parole “l’abolizione della legge Fornero per giungere all’età pensionabile di 60 anni o 35 anni di contributi, con tetto massimo alle pensioni alte che pesano molto sulla spesa pensionistica”.
Le posizioni più sfumate sulle pensioni
La Lega non è riuscita a trasferire nel programma di coalizione la sua proposta dettagliata. Nei 15 punti del centrodestra, infatti, il capitolo pensioni prevede solo “flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e accesso alla pensione, favorendo il ricambio generazionale”.