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Nella giornata di ieri è iniziata la nuova era di Oliver Blume alla guida del Gruppo Volkswagen. Come sappiamo, il CEO di Porsche ha sostituito Herbet Diess dopo che il manager aveva rassegnato le sue dimissioni verso la fine del mese di luglio. E sin da subito sono arrivate alcune novità che permettono di capire la direzione che Blume ha deciso di seguire. Con l’addio di Diess molti si chiedevano se il nuovo CEO avrebbe continuato a spingere sulla transizione elettrica del Gruppo tedesco.
Da questo punto di vista, Blume intende seguire la strada già intrapresa dal suo predecessore.
Sono un fan della mobilità elettrica e sostengo questa strada … manterremo il ritmo attuale e, ove possibile, lo aumenteremo.
Una scelta che, comunque, non deve stupire troppo. Il Gruppo Volkswagen, infatti, ha già investito moltissimo nella mobilità elettrica e un passo indietro sarebbe stato difficile. Inoltre, come CEO di Porsche, Blume si è espresso a favore delle auto elettriche più volte. Per quanto riguarda gli e-fuel su cui il manager ha espresso in diverse occasioni un interesse, rimarranno un progetto solamente legato alla Porsche.
Il nuovo numero uno del Gruppo Volkswagen ha presentato il suo primo piano che si riassume in 10 punti ed è incentrato su temi come la sostenibilità, la solidità finanziaria e lo sviluppo in mercati come il Nord America e la Cina.
Altro punto importante del programma di Blume è il software. Un tema molto delicato visti i problemi che ha avuto il Gruppo Volkswagen fino a questo momento e che hanno contribuito all’addio di Herbert Diess. Il nuovo numero uno dei Gruppo tedesco ha affermato che Volkswagen deve trovare il ritmo giusto per una trasformazione stabile, definendo e seguendo una strategia chiara.
“I have drawn up a ten-point plan. The focus is on our financial robustness, the advancement of our products, software and technologies, regions like China & North America, as well as sustainability and the capital market.” – new CEO Oliver Blume unveils priorities. pic.twitter.com/LdwGEgrUyZ
— Volkswagen Group (@VWGroup) September 1, 2022
Tuttavia, la probabilità che Blume apporti cambiamenti radicali all’inizio del suo mandato è bassa e ciò rischia di prolungare i problemi software che stanno affliggendo alcuni clienti elettrici Volkswagen. Un problema non da poco visto che il software è destinato a rivestire un ruolo sempre più importante in futuro. Il lavoro in questo ambito, soprattutto in ottica futura, sarà molto importante. Si parla, comunque, della possibilità che una parte dello sviluppo venga esternalizzata ad aziende del settore. Attualmente, il tutto viene gestito da CARIAD.
Nel frattempo, il consiglio di amministrazione è stato rivisto e riorganizzato per rendere la gestione del Gruppo tedesco più agile. Da 12 membri si è passati a 9. Blume, in particolare, avrà la responsabilità diretta su strategia, qualità, design e software.