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Mentre sta prendendo forma il piano del governo per risparmiare energia in inverno e appare ormai imminente un decreto che ufficializzi le misure, arrivano proposte da più parti per contenere i consumi di gas ed elettricità. Una di queste – che da diversi anni ormai ricompare ciclicamente nel dibattito pubblico ma che quest’anno per via della crisi energetica è particolarmente attuale – è non tornare all’ora solare. Secondo la Società italiana di medicina ambientale (Sima) – prima società italiana dedicata a promuovere l’alleanza fra medicina e ambiente – mantenere l’ora legale per tutto l’anno consentirebbe risparmi sui consumi di energia stimabili in circa un miliardo di euro solo nel primo biennio, oltre a un taglio di emissioni da 200mila tonnellate di CO2 all’anno.
L’ora legale è la convenzione di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi allo scopo di “allungare le giornate”, ovvero di avere più luce solare nel tardo pomeriggio a e un po’ meno al mattino presto. In Italia, così come nel resto dell’Unione europea, l’ora legale parte l’ultimo weekend di marzo e dura fino all’ultimo weekend di ottobre, quando le lancette vengono riportate di un’ora indietro e scatta la cosiddetta “ora solare”.
I risparmi dell’ora legale
Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nel 2022 l’ora legale consentirà un minor consumo di energia elettrica pari a 420 milioni di kilowattora nei sette mesi in cui sarà in vigore. Si tratta del fabbisogno medio annuo di 150mila famiglie. Tra il 2004 e il 2021, i dati dicono che il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di 10,5 miliardi di kilawattora. Un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro. Nel 2019, il Parlamento europeo ha votato per porre fine al cambio stagionale dell’ora a partire dal 2021, ma a causa della pandemia la questione è stata rimandata.
L’idea è che spostare avanti di un’ora le lancette comporta un’ora in più di luce naturale al giorno in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. In questo modo si limita l’utilizzo di luce artificiale. Da qui, in un momento di grande crisi energetica a causa delle altalenanti forniture della Russia – ancora oggi importante fornitore di gas per l’Italia nonostante i tentativi del governo di sganciarsi da Mosca quanto prima – la proposta di Sima. “Istituire l’ora legale tutto l’anno, abbandonando l’obsoleto passaggio ora legale/ora solare, per contrastare il caro-energia e consentire a famiglie e imprese risparmi sulle bollette di luce e gas“, è quanto è stato avanzato al governo.