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Pier Ezhaya
A volte sembra di essere nel gioco dell’oca. Con la crisi di governo è stato azzerato tutto. Dovremo ricominciare daccapo. Non usa giri di parole Pier Ezhaya nel descrivere la situazione venutasi a creare con la caduta dell’esecutivo: “Siamo stati capaci di mandare a casa il miglior primo ministro che questo Paese abbia avuto da molti anni a questa parte”, sottolinea senza remore il presidente di Astoi in un’intervista al Sussidiario.net. La disponibilità a parlare con il prossimo governo è ovviamente piena, “ma certo non avevamo bisogno di questa crisi”.
Le priorità: redistribuzione dei fondi, tavolo permanente e dicastero dedicato
Le priorità, peraltro, rimangono quelle di sempre degli ultimi tempi. Questioni che il dialogo con il ministro Garavaglia non sono riuscite a risolvere. A partire dalla redistribuzione dei fondi assegnati al comparto e non ancora arrivati agli operatori per inspiegabili ritardi burocratici. Ma occorre anche, aggiunge lo stesso Ezhaya, aprire un tavolo che si impegni a discutere di turismo a 360 gradi, non limitandosi a trattare l’emergenza della crisi. Il tutto senza dimenticare di confermare il dicastero dedicato, senza accorparlo ad altri ministeri come a lungo è stato in passato.
Bene l’estate ma per i to i livelli del 2019 sono ancora lontani
A livello di performance e trend, Ezhaya conferma che l’estate ha visto la domanda tornare quasi ai livelli pre-Covid. Bene sono andate soprattutto l’Italia, ma anche l’Egitto, la Grecia e la Spagna. Per quanto riguarda il long haul si segnalano le performance del Nord America e in Oriente dell’Indonesia. Soddisfazioni hanno dato anche la crocieristica e i viaggi studio. L’ottimo andamento della stagione calda non è riuscito però a compensare il vuoto invernale, nel 2022 ancora segnato dall’emergenza pandemia. Per la chiusura dell’anno finanziario, chiosa quindi Ezhaya, molti tour operator registreranno quindi ancora un pesante deficit rispetto al 2019.