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Barzellette, auto-bodyshaming, capre e panzerotti sono tra i contenuti pubblicati negli ultimi giorni dai leader di partito sbarcati su TikTok, in occasione della campagna elettorale per le elezioni politiche del 25 settembre. Ma a farsi notare particolarmente è stato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che in poco più di 24 ore ha superato tutti i suoi colleghi, raggiungendo i 350mila follower e più di 5 milioni di visualizzazioni su un singolo video.
Come primo impatto, la presenza dei leader politici su TikTok può essere descritta con l’aggettivo cringe, entrato nel 2021 tra le parole nuove dell’Accademia della Crusca, che indica un qualcosa in grado di suscitare assieme imbarazzo e disagio. A dimostrarlo sono la loro scarsa comprensione del funzionamento della piattaforma e dei suoi contenuti, i toni usati e il loro continuo rivolgersi ai giovani con un misto di paternalismo e supponenza.
Per esempio, Berlusconi ha fatto il suo ingresso sulla piattaforma con un video in cui da il benvenuto ai “ragazzi” sul suo canale, mentre chi conosce TikTok sa benissimo come sia il feed del social a suggerire i contenuti agli utenti. Quindi non sono le persone a entrare sul suo canale, ma lui a entrare nel loro cellulare grazie all’algoritmo.
“Su questa piattaforma voi ragazzi siete presenti in oltre 5 milioni e il sessanta per cento di voi ha meno di trent’anni. Soffro di un po’ di invidia, ma vi faccio ugualmente tanti complimenti”, dice subito dopo le presentazioni, commettendo il secondo errore. Infatti, il senso di TikTok è raccontare qualcosa di se stessi, della propria vita o delle proprie idee. Gli utenti già iscritti sanno infatti benissimo chi sono e perché si trovano sulla piattaforma e non vogliono sentirselo dire da altri. È un po’ come se in una classe arrivasse un nuovo compagno o compagna e cominciasse a raccontare alle persone già presenti chi sono i docenti, i buoni o cattivi, chi sono le persone che studiano di più o quelle più simpatiche. Un errore commesso anche da altri politici, come Carlo Calenda, il leader di Azione.
“Non posso dare consigli di make up perché c’ho la pancia e sono brutto, però posso parlarvi di politica. Userò questo canale in questo modo e lo so che non è molto comune, ma proviamo a fare una cosa non comune”, dice Calenda nel suo video di apertura. Tralasciando l’auto-bodyshaming, Calenda suppone che su TikTok non si parli di politica, non si faccia politica e che lui sarà un innovatore nel campo pronto a dare consigli.
Il successo di Berlusconi
Ma come si giustificano il successo di Berlusconi e i pochi follower di Calenda, se gli errori commessi sono simili? Il primo fattore riguarda certamente la fama già consolidata di Berlusconi, che viene ancora indicato come una persona di rilievo nel panorama politico e imprenditoriale italiano. Infatti, l’apertura del canale TikTok del leader di Forza Italia è stata rilanciata dalla gran parte delle testate giornalistiche nazionali, sulle televisioni e diffusa sui canali social degli stessi media, così come da canali indipendenti.