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Se c’è una nube all’orizzonte del consolidamento della ripresa dei viaggi verso gli Stati Uniti è purtroppo quella generata dal potenziale aumento dei costi legato al contesto internazionale: crisi energetica, recessione economica, criticità nella situazione geo-politica. Malgrado la stagione estiva – non ancora conclusa – abbia prodotto segnali incoraggianti. L’analisi è quella dei tour operator italiani soci di Visit Usa, che avvertono come l’aumento dei costi sia trasversale e vada a colpire tutti i comparti del settore turismo non solo quello aereo, che a sua volta è strettamente connesso con decine di altri settori dell’ industria e dei servizi.
Dopo i due anni di stop ai viaggi a causa della pandemia, gli Stati Uniti si riconfermano la meta a lungo raggio più desiderata e visitata dai turisti italiani. Una certa flessione del numero dei passeggeri è stato comunque riscontrato dai to rispetto allo stesso periodo 2019, a fronte però di un aumento del valore della pratica, determinato sia dal cambio sfavorevole che dall’ aumento dei costi dei servizi, che ha quasi compensato, in termini di fatturato, il volume delle vendite fino ad oggi realizzato.
“L’aumento dei prezzi dell’energia – sottolinea la nota di Visit Usa, alla cui realizzazione hanno contribuito Utat Viaggi, Igv, Alidays, Reimatours e Naar Tour Operator -, delle materie prime e l’inflazione è qualcosa che ha colpito gli Usa dopo decenni che non accadeva (il costo della benzina è oramai sopra ai 4 $ al gallone in tutti gli Stati quando pre-pandemia superava a malapena i 2 $) e questo ha ed avrà conseguenze sul futuro costo delle proposte di viaggi organizzati; basti pensare al classico tour escorted in pullman che dovrà tener conto sia dell’incremento del costo del carburante che della maggior spesa da sostenere per le camere di hotel e ristoranti al fine di stabilire un equo prezzo di vendita al pubblico”.
L’auspicio dei to è che “da parte dei partner americani ci sia un assestamento in termini di qualità e puntualità dei servizi erogati al viaggiatore: dal semplice transfer aeroportuale, al soggiorno in hotel fino al più complesso tour in pullman con guida”.
Il supporto professionale alle agenzie di viaggio, e quindi ai viaggiatori, “resta l’arma su cui puntare anche per la prossima stagione; suggerire sempre più soluzioni calibrate ad hoc sulle reali esigenze del cliente con accurata attenzione al rapporto qualità/prezzo e che scongiuri il rischio, purtroppo concreto, di dover proporre un prodotto Stati Uniti più scarno ed essenziale per compensare l’aumento dei costi dei singoli servizi”.