Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
I captcha, pensati per essere una barriera sul web ai sistemi automatici che però non dissuadesse gli esseri umani, stanno rapidamente diventando inutilizzabili, e hanno disseminato il web di enigmi assurdi che gli utenti sono costretti a decifrare per fare anche le cose più semplici. “A tutti è capitato di mormorare inferociti: ‘Non c’erano altre immagini con semafori‘”, commenta Effie Le Moignan, ricercatrice associata di social computing della Newcastle University, che definisce l’era dei captcha come un'”atrocità per l’interazione uomo-computer“.
Gli strumenti automatizzati progettati per distinguere gli umani dalle macchine (captcha è l’acronimo di “Completely Automated Public Turing Test to Tell Computers and Humans Apart”) hanno da tempo reso internet inaccessibile per l’utente medio. I captcha servivano a due scopi: limitare la diffusione dei bot e addestrare l’intelligenza artificiale (Ai) a comprendere il mondo, dal testo alle immagini. Google è entrato nel settore nel 2009, acquistando per decine di milioni di dollari reCaptcha, il sistema sviluppato dal fondatore di Duolingo Luis Van Ahn.
Le alternative
Tuttavia, a diversi decenni dalla loro introduzione, sembra che il dominio dei captcha su internet si stia indebolendo. Apple, per esempio, ha deciso di dare il benservito alla tecnologia. In occasione della Worldwide Developers Conference (Wwdc) dello scorso giugno, l’azienda ha annunciato che avrebbe sostituito i captcha con una nuova funzionalità, i Private access token. “A volte i captcha sono solo un pulsante da premere – ha spiegato l’ingegnere della società Tommy Pauly –, mentre altre volte può essere complicato completarli“.
L’alternativa di Apple affronta in modo più semplice per l’utente il problema di fondo che i captcha cercano di risolvere, identificare cioè un comportamento non umano. “I captcha spesso portano a un’esperienza d’uso più lenta e complicata – sostiene Pauly –. Quando faccio la stessa identica cosa su iPhone con iOS 16 che supporta i token, ci riesco subito”. I Private access token sono stati sviluppati da Apple in collaborazione con Google, Cloudflare e Fastly.
Secondo Eli-Shaoul Khedouri, amministratore delegato di Intuition Machines, l’azienda che ha creato hCaptcha, i Private access token non segneranno la fine dei captcha, tutt’altro: “I Privacy access token sono fondamentalmente solo un rebranding del Privacy Pass, di cui siamo uno dei creatori“, afferma.
I tentativi di cambiare i captcha
Khedouri sostiene che il futuro dei captcha sia roseo, in gran parte perché la sua azienda sta cercando di trasformare in un momento divertente l’esperienza negativa degli utenti, che spesso hanno l’impressione di lavorare gratis per i colossi tech quando cercano di risolvere i test. “Non vogliamo annoiarvi a morte – spiega –, vorremmo che l’esperienza fosse piacevole“. Per cercare di raggiungere questo obiettivo, Khedouri e Intuition Machines stanno conducendo alcune sperimentazioni: hCaptcha sta testando una serie di giochi rompicapo che gli utenti devono risolvere; tra i più popolari ci sono quelli basati sugli animali: non a caso, secondo Khedouri: “Internet è usato principalmente per condividere immagini di animali“.