giovedì, Marzo 30, 2023

Altri 365 giorni, non c’è due senza tre (e peggio)

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Il titolo, Altri 365 giorni, è forse l’unica cosa sincera di tutto il film, nel senso che si potrebbe leggere con l’intonazione di «Ancora?!» riuscendo in una sola parola a azzeccare sia il senso di stanchezza per una saga di cui, pellicola dopo pellicola, avremmo tranquillamente fatto a meno, sia in previsione del finale, che non fa presagire nulla di buono. 
Il film, disponibile su Netflix dal 19 agosto, è il terzo capitolo della sedicente trilogia, cominciata nel 2020 con il pessimo 365 giorni e proseguita, pochi mesi fa, con 365 giorni – Adesso, che aveva confermato il detto secondo cui «Non c’è limite al peggio». 

Tutti e tre i film sono l’adattamento degli omonimi romanzi della saga della scrittrice polacca Blanka Lipińska, che ha voluto scrivere una sua versione di Cinquanta sfumature, dando vita a una storia che veicola messaggi pericolosi in una noiosa sequela di scene di sesso pecoreccio che, per qualità e quantità, fanno decisamente rimpiangere i ben più onesti video pornografici. L’adattamento di Netflix – definirlo “cinematografico” sarebbe offensivo per la settima arte – ha fatto gridare all’orrore con il primo e il secondo capitolo. Il terzo, in compenso, è così avvilente da rendere perfino il rientro dalle ferie, in genere denso di malinconia, un lieto evento: qualsiasi cosa, pur di non dover vedere Altri 365 giorni

Una storia sempre più confusa

La trama, se così vogliamo chiamarla, deraglia sempre di più. Dopo una scena iniziale che dovrebbe far credere che Laura (la protagonista Anna-Maria Sieklucka) sia effettivamente morta alla fine del secondo film, con Massimo (Michele Morrone) che fa un incontro di affari (tutti mafiosi che si spartiscono il controllo della Sicilia), si scopre che la donna è viva e vegeta e più vogliosa che mai, ma il marito decide che non è pronta per il sesso. Laura va dal parrucchiere, al rientro a casa, provoca Massimo e così entro i primi 10 minuti abbiamo il primo amplesso. Laura esce con la fidata Olga ormai prossima alle nozze con il fratello di Massimo, e le mente a proposito della telefonata ricevuta da Nacho, il giardiniere (Simone Susinna) con cui era scappata nel capitolo precedente. In discoteca, compare appunto Nacho, ma anche i rispettivi fidanzati delle ragazze e mentre Domenico e Olga optano per la riservatezza del privè, Laura e Massimo copulano dopo aver cercato di coinvolgere una povera spogliarellista – da notare: stando al film, le discoteche siciliane sono tutti club prive per scambisti, esperti BSDM e via dicendo. Con uno stacco incomprensibile, si passa a Massimo e Laura che litigano, lei va a dormire sul divano e comincia a fare sogni erotici con Nacho. Poi, il caos: Massimo si droga nei locali di cui sopra, Laura diventa stilista – e una sua collaboratrice fa sesso al lavoro – e, insieme a Olga, diventano famose, tanto da ricevere l’invito di recarsi a Lagos per una sfilata. 

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