venerdì, Marzo 29, 2024

Ancora una volta il film più strano di Venezia è di Martin McDonagh

Must Read

Questo articolo è stato pubblicato da questo sito

Ci sarà ad un certo punto nel pub una disputa filosofica in piena regola, condotta con un vocabolario limitato e giocata tutta intorno a due sole parole: noioso e gentile. Due visioni di mondo che si scontrano: una che vede il senso della vita nella possibilità di trascendere il tempo, lasciando qualcosa di sé al mondo, anche poco; l’altra che trova senso al vivere dalle interazioni con gli altri e da quel che si può fare giorno per giorno. Temi altissimi di cui parlano due scemi con i mezzi di due scemi, sbagliando nomi citati e date (sbagliando di un secolo!).

Qui c’è proprio il mondo del cinema di McDonagh condensato, la maniera in cui sa manipolare questi personaggio per trattare anche temi altissimi. Più difficile invece è la maniera in cui chiude questa storia. Si intuisce infatti che di tutto ciò intende tirare le fila: l’impasse dei personaggi, il limbo, le previsioni di una donna che pare lei lo spirito dell’isola, il conflitto tra irlandesi così lontano sulle altre cose ma così presente nell’allegoria dei due amici separati, chi se ne vuole andare e chi subisce angherie da tutti. Non è però possibile far finta di non vedere quanto lo sforzo non porti a nulla. The Banshee of Inisherin è molto incompiuto purtroppo e nonostante alcuni momenti fenomenali dà importanza ad un ragionamento serio (nientemeno che sui conflitti interni alla sua nazione) che non sa concludere con efficacia.

Più che chiedersi dove volesse andare a parare questo film forse vale più la pena di godersi cosa abbia fatto. Godere ad esempio del duetto bellissimo tra Colin Farrell e Brendan Gleeson (di nuovo insieme dopo In Bruges), delle sopracciglia tristi del primo e del grugno incredibilmente espressivo del secondo; della maniera in cui molti animali nel film guardano questi uomini scemi; come un cane porti via delle cesoie ad un certo punto o come in un finale mogio cavalli e mucche guardino il protagonista dalla finestra, con occhi che raccontano tutta la tristezza del mondo. Qui c’è la parte migliore di questo regista fuori da ogni canone, la sua capacità di colpire lo spettatore sempre dove non se lo aspetta, sorprendere e non passeggiare mai due volte sullo stesso percorso. Ogni suo film stimola, mette alla prova e costringe a ragionare mentre diverte, anche quando non è pienamente soddisfacente.

- Advertisement -spot_img
- Advertisement -spot_img
Latest News

iPhone pieghevole non prima del 2027 (o forse mai)

L'iPhone pieghevole sta diventando sempre più una chimera tech perché la fantomatica versione con schermo flessibile dello smartphone Apple...
- Advertisement -spot_img

More Articles Like This

- Advertisement -spot_img