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Le Svalbard non abbandonano il carbone. Non ancora e non del tutto. Le isole norvegesi all’estremo Nord del pianeta, la cui stessa sussistenza è dipesa per secoli dall’industria mineraria, avrebbe dovuto definitivamente abbandonare un’atttività produttiva altamente inquinante, in funzione dell’auspicata riconversione verso un’economia a matrice green, fatta di attività scientifica, nuove tecnologie e turismo sostenibile.
Ma in questo arcipelago situato ad appena 1.200 chilometri dal Polo – e per questo particolarmente vulnerabile rispetto ai moti del clima – lo sfruttamento della Miniera 7, che si sarebbe dovuto concludere nel 2023, è stato prorogato per due anni, fino al 2025.
Facilmente intuibile il motivo della decisione. “C’è una guerra in atto – ha spiegato in una nota il ministro norvegese dell’Industria, Jan Christian Vestre – e con questa una significativa incertezza sulle possibilità di accesso a materie prime di importanza decisiva, anche per la produzione europea dell’acciaio, che da queste materie prime dipende”.
Il piano originale prevedeva la chiusura della miniera in simultanea con quella della locale centrale elettrica alimentata a carbone, a sua volta da rimpiazzare con fonti di energia meno inquinanti. Nell’ultimo ventennio la Norvegia ha via via chiuso le varie miniere di carbone delle Svalbard, che decenni fa producevano diversi milioni di tonnellate di materia prima all’anno. La Mina 7, una delle più piccole, può produrre fino a 125 mila tonnellate di carbone annue.
Canada. Churchill, Hudson Bay, l’eden di beluga e orsi bianchi. Finché dura
di
Arturo Cocchi
24 Agosto 2022
Conosciute ai più come habitat preferito di orsi e volpi polari, le Svalbard ospitano, a Ny Alesund, una comunità di scienziati di undici nazioni. Con il riscaldamento globale che nell’Artico galoppa a ritmi 4 volte superiori rispetto al resto del pianeta, gli ambientalisti invocano da tempo lo stop della produzione carbonifera, che d’altra parte fornisce lavoro a buona parte dei 2.500 abitanti dell’arcipelago. La Norvegia in questo senso è un paese di grandi contraddizioni. Terra molto sensibile alle tematiche dell’ambiente, è tra l’altro uno dei Paesi al mondo dove percentualmente si vendono e circolano più auto elettriche, ma è allo stesso tempo grandissimo produttore di petrolio e gas.