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Dead for a Dollar, il nuovo western di Walter Hill, regista cult e premiato alla Mostra di Venezia col Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker Award, rimanda alla trilogia del dollaro di Sergio Leone. Ma solo nel titolo. Per il resto il film del regista de I guerrieri della notte (1979) non è all’altezza degli spaghetti western del maestro, ma nemmeno del suo Ancora vivo. E quello sì, che omaggiava Leone.
Nel film, fuori concorso, Hill si diverte a rinnovare il genere pur rimanendo nella tradizione. Siamo nel 1897 in Messico, Max Borlund (Christoph Waltz) è un cacciatore di taglie ingaggiato da un uomo d’affari di Santa Fe per recuperare la moglie Rachel (Rachel Brosnahan), rapita dal disertore afroamericano Elijah Jones (Brandon Scott). Sulla sua strada incontrerà anche lo storico rivale Joe Cribbens (Willem Dafoe), rimasto in prigione per 5 anni proprio a causa sua. La vendetta ribolle nelle viscere di Joe.
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I piani narrativi si moltiplicano e si intrecciano per la presenza di molti personaggi. Il Messico di Hill è accecante, il sole colpisce lo spettatore, i cappelli e le pistole dei gringos, tutti desiderosi di mettere le mani su qualche dollaro. Tradimenti, scommesse, gioco d’azzardo, assassini, polvere e sangue rimandano alla tradizione del genere. In mezzo c’è il desiderio di cambiar vita una donna.
Rachel non si tira in dietro, dice la sua in un contesto di uomini che si spodestano a vicenda. È una donna forte che usa la pistola e che sa bene quello che vuole e non utilizza la seduzione per colpire alle spalle: guarda e parla dritto negli occhi. «Walter Hill con il mio personaggio supera i confini tipici del western», afferma Brosnahan, ben conosciuta in tv per il ruolo della Fantastica Signora Maisel.