Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Gli Stati Uniti mantengono la leadership mondiale di principale mercato turistico, malgrado il contributo del settore al Pil nazionale sia diminuito di 700 miliardi di dollari nel 2019, scendendo a poco meno di 1.300 miliardi di dollari l’anno scorso.
I dati sono quelli di una ricerca condotta da Oxford Economics per il Wttc, che evidenzia poi come non ci siano stati cambiamenti nella classifica dei primi tre Paesi, con la Cina al secondo posto e la Germania al terzo. Ma la classifica è illusoria, poiché le economie più importanti hanno rafforzato i loro numeri grazie ai viaggi interni, mentre il numero di visitatori internazionali è crollato. Gli Stati Uniti sono stati scalzati dalla prima posizione pre-pandemia per quanto riguarda la spesa dei viaggiatori internazionali.
“Il rapporto mostra la resilienza del settore viaggi e turismo, nonostante l’impatto delle restrizioni ai viaggi in tutto il mondo – ha dichiarato la presidente e ceo del Wttc, Julia Simpson -. Malgrado un contesto macro difficile, il settore si è ripreso. Il mondo, con alcune eccezioni, sta tornando a viaggiare. E stiamo assistendo a una ripresa dei viaggi d’affari. Nei prossimi 10 anni, la crescita del turismo supererà quella dell’economia globale”.
Il Regno Unito è scivolato drasticamente dal quinto posto nel 2019 al nono nel 2021, con un contributo di poco più di 157 miliardi di dollari, il più grande declino tra i primi 10 Paesi. In termini di spesa dei viaggiatori internazionali, la Francia, che prima della pandemia era al quarto posto, ha superato Spagna, Cina e Stati Uniti per conquistare il primo posto.
In tutta l’Asia-Pacifico, i principali mercati del turismo e dei viaggi, come la Thailandia e il Giappone, hanno registrato enormi perdite nella spesa internazionale, che hanno fatto sì che entrambi i mercati – rispettivamente al quinto e all’ottavo posto prima della pandemia – uscissero completamente dalla top 20 nel 2021.