domenica, Marzo 26, 2023

In Corea del Nord una nuova legge autorizza il lancio di attacchi nucleari preventivi

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La Corea del Nord ha approvato una legge che consentirà al paese di lanciare attacchi nucleari preventivi, nel caso dovesse percepire potenziali minacce da un paese straniero. La mossa della dittatura di Kim Jong Un mette fine a qualsiasi dialogo internazionale sulla denuclearizzazione del paese, innescando al contrario la corsa a nuovi test atomici, dopo una pausa di cinque anni.

Secondo l’agenzia stampa statale nordcoreana Kcna, l’Assembla suprema del popolo, cioè il Parlamento della dittatura, avrebbe approvato all’unanimità la nuova legge, andando così a sostituire la precedente legislazione del 2013, secondo la quale il paese avrebbe potuto usare le armi atomiche solo in caso di attacco o invasione straniera. “L’importanza di legiferare in materia di armi nucleari è quella di tracciare una linea di demarcazione irrimediabile, in modo che non ci possano essere contrattazioni sulle nostre armi nucleari“, ha dichiarato Kim Jong Un in un discorso all’Assemblea, riportato da Kcna, aggiungendo che non rinuncerebbe mai alle armi atomiche, anche se il Paese dovesse affrontare 100 anni di sanzioni.

La nuova legge autorizza i vertici nordcoreani a lanciare attacchi nucleari preventivi nel caso venga rilevato un possibile attacco imminente con armi di distruzione massa, contro obiettivi strategici o contro la leadership del paese. “In poche parole, ci sono alcune circostanze davvero vaghe e ambigue in cui la Corea del Nord potrebbe usare le sue armi nucleari”, ha detto su Twitter Chad O’Carroll, fondatore del sito web di monitoraggio della Corea del Nord NK News. Tra queste, dice, “per esempio, è possibile immaginare che l’uso di armi nucleari venga attivato automaticamente se Pyongyang dovesse ritenere che un attacco informatico statunitense o sudcoreano abbia paralizzato i sistemi di comunicazione dell’infrastruttura di comando e controllo di Kim”.

Come la legge precedente, la nuova versione si impegna a non minacciare gli Stati non nucleari con armi atomiche, a meno che non si uniscano a un Paese dotato di armi nucleari per attaccare il Nord. Tuttavia, come detto, la nuova legge autorizza l’attacco nucleare in caso di minacce imminenti verso la leadership nordcoreana, in un apparente riferimento alla cosiddetta strategia Kill Chain della Corea del Sud, che prevede di colpire preventivamente infrastrutture nucleari e sistemi di comando della Corea del Nord, in caso di attacco imminente.

Secondo la legge, Kim avrebbe “tutti i poteri decisionali” sull’uso armi nucleari, ma se il sistema informatico di comando dovesse essere violato o minacciato, le testate atomiche potrebbero attivarsi automaticamente. Secondo gli analisti sentiti da Reuters, se Kim dovesse delegare l’autorità di lancio ai suoi generali durante una crisi, ciò potrebbe aumentare le possibilità di un errore di calcolo catastrofico.

L’obiettivo della nuova legge potrebbe essere l’ottenimento dello status internazionale di Stato nucleare responsabile” in quanto la norma, secondo quanto riportato da Kcna, vieterebbe la condivisione di armi o tecnologie nucleari con altri stati e avrebbe un valore deterrente, al fine di ridurre il pericolo di un conflitto atomico.

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