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“Il punto è che TikTok è usato da un sacco di gente – spiega Rui Zhong, ricercatrice del Kissinger Institute on China and the United States. –. L’amministrazione Trump ha cercato di vietare anche WeChat, che oltre a essere una piattaforma di comunicazione è anche una piattaforma tecnologica che raccoglie una grande quantità di dati, più di TikTok. Ma negli Stati Uniti WeChat è usato quasi esclusivamente dagli immigrati cinesi, mentre TikTok è estremamente popolare anche tra gli americani“.
Zhong aggiunge che, se da un punto di vista della sicurezza nazionale degli Stati Uniti è importante riconoscere le possibili minacce, non ci sono abbastanza informazioni su possibili rischi concreti. Sembra che le autorità statunitensi non abbiano ancora mostrato, almeno pubblicamente, una prova incontrovertibile che dimostri l’urgenza della minaccia.
I dubbi dei legislatori americani e le risposte di TikTok
Il 24 giugno, pochi giorni dopo la pubblicazione dell’inchiesta di BuzzFeed, un gruppo di senatori repubblicani ha inviato una lettera al Segretario del Tesoro Janet Yellen “per chiedere delucidazioni sulla risposta tardiva da parte dell’amministrazione Biden ai rischi per la sicurezza nazionale e la privacy posti da TikTok“. Il 28 giugno, un altro gruppo di nove senatori repubblicani ha inviato una lettera all’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew, chiedendo informazioni sulle pratiche di gestione dei dati dell’azienda e sul rapporto con ByteDance, dal momento che l’azienda ha sempre sostenuto di non condividere i dati degli utenti statunitensi con il governo cinese.
In una serie di risposte fornite quest’estate ad alcuni senatori e agli utenti statunitensi, TikTok ha ribadito con fermezza che non condivide e non condividerà mai i dati degli utenti statunitensi con il governo cinese, aggiungendo di essere un’entità separata con sede negli Stati Uniti, soggetta alle leggi del paese. L’azienda non riporta pubblicamente le richieste di dati da parte dei governi, ma pubblica due volte l’anno un rapporto sulle richieste di rimozione di contenuti arrivate dai governi. Quest’ultimo documento mostra che l’azienda non ha mai soddisfatto una richiesta di rimozione proveniente dalla Cina.
In definitiva, però, TikTok è ancora di proprietà di ByteDance. E alcuni dipendenti di ByteDance possono accedere ai dati degli utenti di TikTok. Questo significa che anche il Partito comunista cinese al potere può accedere ai loro dati? Nella sua risposta del 30 giugno ai senatori repubblicani, Chew ha dichiarato che “i dipendenti al di fuori degli Stati Uniti, compresi quelli che vivono in Cina, possono accedere ai dati degli utenti statunitensi di TikTok a seguito di una serie di severi controlli di cybersicurezza e protocolli di approvazione delle autorizzazioni supervisionati dal nostro team di sicurezza, che ha sede negli Stati Uniti“. Da tempo, Chew e TikTok sostengono di non avere “mai fornito dati di utenti statunitensi al Partito comunista cinese, e che non lo faremmo nemmeno a fronte di una richiesta”. Quando Wired US ha chiesto a TikTok come queste affermazioni si conciliassero con il fatto che ByteDance ha effettivamente dell’accesso ai dati e che potrebbe essere costretta a disporne dalla legge cinese, la portavoce delle piattaforma Maureen Shanahan ha spiegato che “TikTok è [un servizio, ndr] erogato negli Stati Uniti da TikTok Inc. una società costituita in California e soggetta alle leggi e ai regolamenti statunitensi“.
Armi impari
Tuttavia, rimane da capire se TikTok sia effettivamente una minaccia specifica per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti o semplicemente uno strumento usato dai legislatori del paese per affrontare questioni più generali legate a sicurezza e privacy dei dati, disinformazione, moderazione dei contenuti e condizionamento delle società in un mercato tecnologico globalizzato.