domenica, Aprile 2, 2023

Satispay diventa il nuovo unicorno italiano

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La società fintech italiana Satispay annuncia di essere diventata un unicorno, ossia una startup con una valutazione superiore al miliardo. Ad annuncialo l’ad Alberto Dalmasso, uno dei tre confondatori della società. Con un investimento di 320 milioni di euro Satispay supera quota un miliardo. Oggi la società arruola 200mila esercenti, 3 milioni clienti iscritti, 4mila nuovi clienti al giorno, ha 300 dipendenti ed è presente in 4 paesi europei. 

Chi entra in Satispay

A entrare nell’investimento il fondo americano statunitense Addition, più Greyhound (già sostenitrice della startup nel 2018), Coatue, Block (nuovo nome della Square dell’ex ad di Twitter Jack Dorsey), il colosso digitale cinese Tencent, la banca Mediolanum e Lightstone, braccio operativo di uno dei più importanti gruppi di private banking e asset management mondiali, Lgt capital partners. In arrivo nei prossimi 18 mesi altri 300 dipendenti. Si lavora anche all’acquisizione di altre startup e società tecnologiche. “L’obiettivo è diventare la più grande fintech in Europa”, dice Dalmasso, che ha fondato nel 2013 Satispay a Cuneo con Dario Brignone e Samuele Pinta.

I progetti del futuro

Aggiunge l’ad: “Italia è strategica è tattica e può diventare un motore di profittabilità”. Oltre a Germania, Francia e Lussemburgo, dove la startup è già presente, Satispay guarda a Olanda, Belgio, Grecia e Portogallo per crescere. La crescita accelera. Se ci sono voluti 70 mesi per tagliare il traguardo del primo milione di clienti, per il terzo sono basti dieci mesi. Se sono serviti 73 mesi per processare il primo miliardo di euro di transizioni, il terzo è arrivato in 7 mesi.

Con questi numeri, Dalmasso spiega che la “quotazione in Borsa è un obiettivo, perché non vogliamo costruire un’azienda perché qualcuno se la compri, ma non questo è il momento per il mercato e perché come team siamo piccoli e vogliamo focalizzarci. Il mercato dei capitali è solido, robusto e capiente”. Satispay manterrà il fuoco concentrato sullo sviluppo in Europa. Con Block e Tencent, entrati nel 2020 nella fintech, il lavoro è sul fronte dell’interoperabilità.La visione comune è quella di campioni locali nell’ambito dei pagamenti”, commenta Dalmasso, che spiega che la società guarda anche a un’estensione dei servizi verso i minorenni, l’area corporate, i professionisti e andare oltre il “prepagato, la formula più adatta per partire” mentre si esclude al momento di ampliarsi al mondo del credito, dei prestiti e dei crediti (“in un futuro lontano“, dice Dalmasso).

[articolo in aggiornamento]

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