domenica, Aprile 2, 2023

Le firme per presentare un referendum si potranno raccogliere online

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Il governo ha dato il via libera all’attivazione della piattaforma elettronica per raccogliere le firme digitali per proporre referendum e progetti di legge di iniziativa popolare. Lo ha fatto sapere il ministero dell’Innovazione tecnologica, che ha comunicato la firma del decreto attuativo da parte del governo. La piattaforma sviluppata da Sogei, la società di informatica del ministero dell’Economia, diventerà operativa appena il decreto verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale. Un risultato spinto dall’impegno di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che ha sempre battuto per il diritto alla semplificazione della presentazione delle proposte di referendum.

In base a quanto si legge sul comunicato del ministro Vittorio Colao, il decreto è stato preparato in linea con le raccomandazioni del ministero della Giustizia e del Garante della privacy. La piattaforma garantirà la piena digitalizzazione del processo di raccolta firme, nel rispetto di tutti i requisiti di sicurezza e adeguatezza tecnologica previsti dalla legge. Con l’integrazione nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) delle liste elettorali gestite dai comuni, la piattaforma potrà verificare automaticamente se le persone firmatarie godono o meno dei diritti di elettorato.

  1. Come sarà il portale
  2. La battaglia
  3. Il retroscena
  4. Il commento

Respinto a Milano il ricorso presentato dalla lista Referendum e Democrazia di Marco Cappato, dopo che non è stata ammessa alle elezioni del 25 settembre avendo raccolto online le firme. Il giudice dice di non poter verificare le firme, che però si trovano negli uffici elettorali

Come sarà il portale

La piattaforma sarà organizzata in un’area privata e una pubblica, alle quali si potrà accedere agilmente tramite un portale dedicato. L’accesso verrà diviso in tre tipologie di utenze: una per i soggetti promotori dei referendum o delle leggi di iniziativa popolare, una per chi vuole sottoscrivere le proposte e una per il personale della Corte di Cassazione.

L’area privata permetterà ai promotori di gestire la proposta referendaria e di monitorare l’andamento della raccolta delle firme. In questa sezione sarà possibile scegliere il tipo di iniziativa da registrare, chiedere il caricamento della proposta, vedere l’anteprima, verificare i dati inseriti e dare l’avvio immediato alla raccolta firme. Inoltre, le persone potranno accedere all’area privata, tramite la propria identità digitale, e sottoscrivere una proposta referendaria o una legge di iniziativa popolare cliccando su un pulsante ad hoc.

Infine, sempre mediante l’area privata, il personale della Corte di Cassazione disporrà degli strumenti necessari per l’attivazione e il monitoraggio del processo di raccolta delle sottoscrizioni. L’area pubblica, invece, servirà alla cittadinanza per consultare le proposte depositate, le relative informazioni, il numero di firme raccolte e il numero necessario per raggiungere il quorum.

La battaglia

Ci è voluto un anno per arrivare al traguardo, da quando il Parlamento ha approvato anche la raccolta delle firme in digitale per proporre i referendum. La disposizione era stata inserita all’interno del decreto 77 del 2021, cosiddetto Semplificazioni, dopo il via libera delle commissioni Affari costituzionali e Ambiente, nonostante il parere negativo del governo. Si era parlato di una svolta storica, che avrebbe finalmente cambiato un quadro normativo vecchio e inadeguato, consentendo una maggiore partecipazione democratica di tutta la cittadinanza.

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