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Nei giorni scorsi, la Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo aveva approvato una bozza di regolamento, come parte del pacchetto Fit for 55, che impone precisi obiettivi per quanto riguarda la diffusione dell’infrastruttura di ricarica. Secondo il testo approvato, entro il 2026 ci dovranno essere stazioni per la ricarica delle auto ogni 60 km lungo le principali arterie stradali europee.
Obiettivo realistico? Pare che questa volta l’Unione Europa possa non volersi limitare a porre solo degli obiettivi da raggiungere. Infatti, in base al testo attualmente in vigore, il target per il 2020 era di poter disporre di 677.000 stazioni di ricarica per auto e camion. Invece, ad oggi ce ne sono solamente 377.000. A quanto pare, sembra che i deputati europei possano decidere di includere anche delle sanzioni per i Paesi che non dovessero raggiugere gli obiettivi stabiliti.
La notizia è stata riportata dal quotidiano tedesco Spiegel che racconta che Ismail Ertug, parlamentare europeo e relatore della proposta votata dalla Commissione Trasporti e Turismo, ha spiegato che semplicemente molti Paesi dell’Unione Europea non hanno presentato piani strategici. Ecco perché la Commissione ha fissato la data del 2024 come termine ultimo per la presentazione da parte degli Stati membri di un piano per la realizzazione dell’infrastruttura di ricarica.
Vista la “lentezza” con cui si stanno muovendo alcuni Paesi, si sta pensando ad un sistema di multe. A quanto pare, si starebbe ragionando su 1.000 euro di multa per ogni colonnina prevista non installata. Inoltre, sarebbero in discussione sanzioni contro gli operatori che non mantengono le stazioni “in modo adeguato” anche se non è chiaro cosa significhi esattamente. In ogni caso, con questa “spinta” si vuole fare in modo che gli Stati membri evitino di accumulare ulteriori ritardi.
Effettivamente, una crescita rapida dell’infrastruttura di ricarica è cruciale per la diffusione delle auto elettriche. Ne abbiamo parlato moltissime volte e abbiamo visto come pure le case automobilistiche stiano chiedendo alle autorità europee obiettivi chiari e certi. Vedremo, dunque, se l’Unione Europea davvero introdurrà sanzioni per i Paesi che non rispetteranno gli impegni presi sul fronte dell’infrastruttura di ricarica.
Quello che comunque è chiaro è che l’Unione Europea vuole fare di tutto per evitare di rallentare il processo di transizione verso la mobilità elettrica.